Innanzitutto, cos’è la tiroide?
non tutti sanno con chiarezza cosa è e come funziona questa ghiandola endocrina. La tiroide, posizionata nella sezione inferiore e anteriore del collo, ha la forma che rimanda a quella di una farfalla; in genere, è possibile percepirne la presenza con la mano e, se si ingrossa, anche vederla a mo’ di protuberanza sul collo, nota come “gozzo”.
La sua funzione è quella di produrre ormoni, come la tirossina (T4) e la triiodotironina (T3), che regolano gli equilibri metabolici dell’organismo, favorendo la trasformazione del cibo in energia.
Se la tiroide non è abbastanza funzionante, si verifica l’ipotiroidismo. Al contrario, se è troppo attiva abbiamo l’ipertiroidismo.
I sintomi delle malattie della tiroide sono aspecifici, ovvero comuni a molte patologie, perciò è talvolta difficile individuare e identificare un problema come dovuto a una disfunzione della tiroide.
Tuttavia gli eventuali campanelli d’allarme (vedi slide-show) vanno in ogni caso ascoltati e analizzati rivolgendosi al medico di famiglia; in caso questi ritenga necessario approfondire, prescriverà di effettuare dosaggi ormonali per valutare il corretto rilascio degli ormoni tiroidei. Spetterà infine all’endocrinologo interpretare e investigare eventuali risultati poco chiari.
Tra i sintomi più comuni di problemi alla tiroide, ci sono:
Alterazioni del peso
Gli ormoni tiroidei influenzano il metabolismo di grassi e carboidrati e il corretto funzionamento dell’apparato digerente.
Un alterato funzionamento della ghiandola tiroidea si riflette quindi sul peso corporeo.
In particolare, in situazioni di ipotiroidismo, si verifica un aumento di peso nel 57% dei casi, dovuto a una riduzione dell’attività metabolica e alla ritenzione di liquidi. Nell’ipertiroidismo, invece, il 52-85% dei soggetti vanno incontro a un aumento del metabolismo e a un sensibile dimagrimento.
Debolezza e stanchezza
Astenia e adinamia, ovvero perdita di energia e forza muscolare, sono spesso sintomi di un cattivo funzionamento della tiroide. Questi sintomi, infatti, sono presenti nella quasi totalità delle patologie dovute a carenza di ormoni tiroidei (ipotiroidismo) e si manifestano, in percentuale inferiore, anche nei soggetti ipertiroidei.
Alterazioni della sfera psico-intellettiva
I segnali relativi sono molto aspecifici, quindi vanno valutati con prudenza e attenzione, tuttavia si può affermare che ai casi di ipotiroidismo sono spesso associati disturbi della memoria, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, pensiero rallentato, scarso rendimento scolastico o lavorativo.
Nell’ipertiroidismo, invece, sono frequenti insonnia, nervosismo e sbalzi di umore.
Intolleranza caldo e freddo
La produzione dell’ormone tiroideo T3 è molto importante nella termoregolazione e nell’adattamento al freddo e al caldo ambientale. I soggetti colpiti da ipotiroidismo sono nel 90% dei casi intolleranti al freddo, mentre viceversa le persone con eccessiva produzione ormonale tiroidea presentano un’elevata sensibilità al caldo in percentuali variabili tra il 40 e il 90%.
Disturbi intestinali
Gli ormoni tiroidei svolgono un’azione stimolante sulla muscolatura intestinale. In caso di ipertiroidismo si ha quindi un aumento delle contrazioni intestinali, con produzione di feci non formate.
Al contrario, in situazioni di insufficienza ormonale (ipotiroidismo), può manifestarsi stipsi (con frequenza intorno al 60% dei casi).
Secchezza della pelle e fragilità delle unghie
La cute, le unghie e i capelli, sono tra le prime parti del corpo a essere interessate da eventuali squilibri degli ormoni tiroidei.
Nel 97% delle persone affette da ipotiroidismo la superficie cutanea è fredda, secca e ruvida e le ferite tardano a rimarginarsi, mentre nel 76% dei casi le unghie sono fragili e crescono lentamente e i capelli appaiono deboli e opachi. Nelle situazioni di ipertiroidismo, invece, la cute si presenta umida e calda e anche in questo caso si manifestano alterazioni degli annessi cutanei come capelli e unghie (20-40%).
Cosa si intende con il termine ipertiroidismo?
Con il termine di ipertiroidismo s’intende una situazione clinica (che può avere diverse cause) caratterizzata da un aumento di ormoni tiroidei in circolo. Poiché gli ormoni tiroidei sono i principali regolatori del metabolismo, questa condizione determina un aumento di molte reazioni metaboliche.
I sintomi più frequenti sono, infatti, dimagrimento, nonostante un aumento dell’appetito, accelerazione della frequenza cardiaca, che può essere accompagnata anche da alterazioni del ritmo cardiaco, con aritmie da lievi a gravi, nervosismo, tremori fini delle mani, ansia, stato di agitazione psico-motoria, insonnia, debolezza muscolare, intolleranza al caldo e sudorazione eccessiva. Talvolta, il paziente presenta bulbi oculari sporgenti e doloranti (esoftalmo) e ingrossamento della ghiandola (gozzo). Negli esami ematici può essere riscontrato un calo dei valori del colesterolo.
Quando, invece, si parla di ipotiroidismo?
Si parla di ipotiroidismo quando la tiroide diminuisce, par cause diverse, la produzione degli ormoni tiroidei: tiroxina e levotiroxina.
Fondamentalmente, si ha un rallentamento del metabolismo corporeo; questo può comportare disturbi molto vari, non tutti sempre presenti nella stessa persona. I sintomi e segni più comuni sono: aumento di peso, sensazione di freddo, stitichezza, depressione, sonnolenza e ipersonnia, difficoltà di concentrazione, cute secca e ruvida, gonfiore del viso, voce rauca, caduta di capelli, perdita di memoria, disturbi mestruali (di solito mestruazioni più frequenti).
Il consiglio, quindi, è di saper riconoscere i sintomi, eseguire delle analisi del sangue specifiche, che valutino la quantità di ormoni presenti e, nel caso sia necessario, valutare con uno specialista la soluzione terapeutica migliore.