Lo sport è sempre consigliato anche per i più piccoli, ma i pediatri lanciano un nuovo allarme: chi pratica sport potrebbe contrarre delle infezioni. Lo ricorda un rapporto dell’ American Academy of Pediatrics, secondo cui con alcuni accorgimenti è possibile evitare i rischi principali.
Dele Davis, autore principale del documento pubblicato sulla rivista Pediatrics afferma che “i ragazzi devono imparare l’importanza di una buona igiene”.
Il rapporto degli studiosi spiega che fino al 23% degli atleti ha una colonizzazione da Staffilococco resistente alla meticilina (Mrsa) sulla pelle, che non porta alla malattia ma può trasmetterla, ad esempio se si è in stretto contatto con qualcuno che ha una ferita. Inoltre un altro virus molto comune è quello dell’herpes, detto anche ‘herpes da tappetino’, che colpisce l’8% dei giocatori di rugby.
Molto frequenti sono anche le infezioni prese in piscina e negli spogliatoi, come anche scabbia e pidocchi. Gli esperti scrivono: “Gli allenatori sono responsabili di assicurare che l’attrezzatura sia pulita e disinfettata regolarmente, e di controllare la presenza di eventuali lesioni sulla pelle”. I genitori possono insegnare ai figli alcune norme per minimizzare i rischi. “Insegnate ai bambini a controllare regolarmente la pelle alla ricerca di tagli, escoriazioni o arrossamenti. Enfatizzate le principali norme igieniche, come lavarsi le mani frequentemente, fare sempre la doccia dopo lo sport, indossare biancheria pulita e usare le ciabatte negli spogliatoi. Ricordate ai vostri figli di evitare di condividere bottiglie d’acqua, bicchieri, sapone, rasoi, spugne o altri effetti personali. Parlate con gli allenatori del loro atteggiamento nei confronti delle malattie, gli atleti non dovrebbero allenarsi o giocare se hanno un’infezione attiva. Rimanete aggiornati con le vaccinazioni, per evitare la trasmissione di virus aerei come il morbillo”.