Smettere di fumare è una tortura. Crisi d’astinenza, ansia, nervosismo, depressione sono i primi effetti collaterali. Chi ha abbandonato le bionde lo sa bene: si affrontano mesi da incubo. Eppure smettere di fumare fa bene, da subito. I primi benefici arrivano già dopo 20 minuti; quelli avvertibili, dopo 48 ore. Dalla capacità polmonare ai ritrovati sapori, passando per tosse, sintomi da astinenza e benefici a lungo termine: le conseguenze della migliore decisione che possiate prendere.
Inoltre, in ogni sigaretta sono contenute almeno 400 componenti tossiche e 40 dichiaratamente cancerogene. in particolare gli idrocarburi policiclici aromatici, come il benzene – entrano in circolo nel nostro corpo a partire da 15-30 minuti dal primo tiro. Delle circa 4 mila le sostanze chimiche presenti in questi prodotti, 400 sono tossiche e almeno 40 notoriamente cancerogene. Ma poiché ogni sigaretta contiene anche – in media – 0,8 mg di nicotina, una sostanza che genera dipendenza, smettere di avvelenare il nostro corpo è particolarmente difficile.
Ma che cosa accade quando si smette di fumare? Se state pensando di smettere e vi serve un incoraggiamento, seguite con noi gli effetti a catena della decisione di “uscirne”. Ora dopo ora
La ragione più importante per smettere di fumare è certamente quella di preservare la propria salute.
NEI PRIMI 20 MINUTI: LA PRESSIONE TORNA NORMALE (E PIEDI E MANI SI RISCALDANO).Pressione sanguigna e battito cardiaco ritornano a livelli e frequenze normali. Questo avviene perché la nicotina stimola il rilascio di epinefrina (o adrenalina) e norepinefrina, due neurotrasmettitori che fanno aumentare il battito cardiaco e restringono i vasi sanguigni. Proprio per la minore funzionalità dei vasi sanguigni i fumatori tendono ad avere sempre mani e piedi freddi: ma a 8 ore dall’ultima sigaretta accesa, questo primo sintomo dovrebbe ormai essere passato.
DOPO 2 ORE: INIZIA L’ASTINENZA. È questo il lasso di tempo in cui iniziano a farsi sentire i sintomi da astinenza da nicotina: umore nero, senso di stordimento, tensione, difficoltà a dormire. Questo avviene perché la nicotina di cui si sta iniziando a fare a meno favorisce il rilascio di ormoni del benessere come serotonina e dopamina (lo stesso meccanismo che contribuisce a creare la dipendenza da sigarette).
DOPO 8 ORE: IL SANGUE INIZIA A RIPULIRSI. Il sangue dell’ormai ex fumatore inizia a liberarsi dal monossido di carbonio, un gas inodore e incolore che si forma nei processi di combustione ed è tipico del fumo di sigaretta. Questo gas ha una capacità di legarsi all’emoglobina, una proteina presente all’interno dei globuli rossi, molto superiore a quella dell’ossigeno. La concentrazione di monossido di carbonio nel sangue limita pertanto la capacità di assorbimento dell’ossigeno. Tuttavia nei fumatori di lungo corso, il monossido di carbonio fa aumentare le dimensioni dei globuli rossi, rendendo il sangue più denso e aumentando le probabilità di rischiosi coaguli.
DOPO 24 ORE: SI INIZIA A TOSSIRE. I sintomi da astinenza sono forti: depressione, irritabilità, frustrazione, ansia. Eppure sono già tornati alla normalità i livelli di monossido di carbonio.
DOPO 48 ORE: LA NICOTINA INIZIA A SPARIRE. Migliorano il senso del gusto e dell’olfatto’odorato. Le papille gustative di chi fuma, solitamente più appiattite, in minor numero e meno sensibili di quelle dei non fumatori, ricominciano a guadagnare sensibilità. Il cibo sembra finalmente più saporito, anche se nei fumatori cronici parte di questi danni potrebbe risultare irreversibile.|
DOPO 72 ORE: INIZIA IL MOMENTO PIÙ DURO, con mal di testa, nausea, tremori, crampi, sintomi ansiosi e depressivi (gli stessi sintomi colpiscono anche chi prova a fare a meno di altre sostanze che causano dipendenza, come la caffeina). La buona notizia? Se superato, la strada è in discesa. Migliora il respiro, soprattutto se sotto sforzo. In molti riferiscono sintomi influenzali come insonnia, difficoltà a riposarsi, cambiamenti nell’appetito, vertigini.
DOPO UN MESE: Migliorano la circolazione sanguigna e l’attività polmonare. Sparisce la cosiddetta tosse da fumatore e la congestione nasale. Aumenta l’energia fisica e diminuiscono il senso di fatica e spossatezza. Il corpo si libera della nicotina. Diminuisce il rischio di diabete. Il rischio di sviluppare diabete di tipo 1, alcuni tipi di cancro e malattie cardiovascolari è già sceso. Per quanto riguarda il diabete, il motivo è semplice: la nicotina sembra interferire con la funzionalità dell’insulina.
DOPO 3-9 MESI: I POLMONI INIZIANO A “RIPULIRSI”. Cuore e arterie registrano i maggiori miglioramenti: si dimezza il rischio di malattie coronariche, infarto miocardico e ictus.
DOPO 5 ANNI: Il rischio di emorragia cerebrale diminuisce del 41 per cento, mentre quello di ictus diventa pari ai livelli di chi non ha mai fumato. Per le donne ex fumatrici, scende la minaccia di ammalarsi di diabete al livello delle donne che non hanno mai fumato.
DOPO 10 ANNI: IL RISCHIO DI TUMORE AI POLMONI SI DIMEZZA. Il rischio di sviluppare tumore ai polmoni si dimezza rispetto a quello che corre chi non ha smesso di fumare.
DOPO 15 ANNI: ANCHE IL RISCHIO DI INFARTO NON C’È PIÙ. Il rischio di infarto diviene pari a quello corso da chi non ha mai fumato (a parità di stile di vita).
DOPO 20 ANNI: Dopo 20 anni di totale assenza delle sigarette si è completamente liberi dalle conseguenze patologiche del fumo e ogni rischio di malattia è equiparato a quello di chi non ha mai fumato.
Naturalmente la lista dei benefici non è assoluta e va declinata da persona a persona. Alcuni danni ai polmoni possono risultare permanenti, e le conseguenze del fumo dipendono anche da quanto a lungo si è fumato e dal numero di sigarette consumate al giorno. In ogni caso, anche se smettere è faticoso, come si vede ne vale la pena.