La sindrome del bambino scosso è una grave forma di lesione alla testa provocata dal violento scuotimento del neonato. Il bambino va preso in braccio e accolto con grande cura e soprattutto la sua testa va protetta da ogni minimo movimento improvviso: il cervello dei neonati, infatti, è morbido, i legamenti e i muscoli del collo sono fragili e la testa è più pesante del resto del corpo; il cervello dei bambini è, dunque, particolarmente esposto al rischio di edemi e contusioni cerebrali che si presentano anche con colpi lievi (ad esempio dopo aver colpito un cuscino o un materasso, circostanza che può provocare un disturbo del tutto simile al colpo di frusta). Bastano 5 secondi di scuotimento per provocare, potenzialmente, seri danni al bambino: quando si scuote violentemente un bambino le vene che corrono lungo la parete esterna del collo possono rompersi e provocare danni permanenti al cervello o addirittura la morte; in altri casi possono verificarsi emorragie alla retina e lesioni al collo e alla colonna vertebrale. Può sembra assurdo, ma queste cose succedono.
Da un recente studio condotto in quattro paesi (Scozia, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Svizzera), su 100mila in 3 casi su 10 i bambini muoiono per questo motivo mentre solo il 15% delle giovani vittime sopravvive senza conseguenze. Per questo, la Società Italiana di Neonatologia si è fatta portavoce di una campagna di sensibilizzazione al problema, per cominciare ha lanciato un messaggio ai colleghi invitandoli a non sottovalutare il problema.
Quali sono i segni e i sintomi
- mancanza di appetito,
- pallore o colorito bluastro della pelle,
- perdita di coscienza o riduzione dello stato di vigilanza,
- mancanza del sorriso e letargia,
- sonnolenza e irritabilità,
- vomito e convulsioni,
- arresto del respiro.
Le conseguenze possono essere gravi danni neurologici (ematomi subdurali, emorragie retiniche, edemi cerebrali), Gli effetti dello scuotimento violento non si vedono a occhio nudo, sono dentro la testa del bebè. Al pronto soccorso, per valutarne la portata, è necessario fare una TAC o una risonanza magnetica.
Molti genitori, nonni e babysitter non hanno la consapevolezza di quanto possa essere rischioso cercare di calmare in questo modo un neonato. È comprensibile la frustrazione di chi ha a che fare con un esserino che piange di continuo, ma è assolutamente fondamentale mantenere la lucidità .
se il bambino piange da tempo, e ci si sente stressati, non lo si deve prendere in braccio ma è meglio lasciarlo nella culla e allontanarsi; chiamare qualcuno che dia un aiuto quando ci si sente poco bene o stressati; non ignorare mai i segnali che possono far sospettare dell’abuso su un bambino
Attenzione: non si tratta di lesioni causate da giochi più attivi (fare la lotta o far fare le capriole al piccolo), né da cadute dal seggiolone o dal letto, che difficilmente provocano danni di questa entità, ma di lesioni causate da un vero e proprio abuso infantile.
Quando il tuo bambino piange
COCCOLALO! NON SCUOTERLO.MAI.
EVITA DI SCUOTERLO.
Non scuotere il tuo bambino. La sua testa, più pesante del corpo, potrebbe subire dei contraccolpi. può essere pericoloso. Evitalo.
IL PIANTO DEL NEONATO E’ L’UNICO STRUMENTO CHE HA PER COMUNICARE.
Può avere fame, sonno, caldo, freddo il bisogno di essere cambiato o semplicemente aver bisogno di coccole e di un contatto fisico per essere rassicurato.
CONSOLALO, MA NON SCUOTERLO.
ATTENZIONE AL GIOCO!
A volte per giocare si usa la modalità di far saltare il bambino verso l’alto. Non lo fare (almeno fino al sesto mese). La sua testa può subire danni irreparabili.