Lavarsi le mani e disinfettare le superfici per qualcuno può diventare un’ossessione. Le norme igieniche dovrebbero essere sempre rispettati, ma ci sono comportamenti che sfociano nella mania, come la rupofobia.
Marco Locatelli, psichiatra dell’IRCCS di Milano spiega: “alcuni individui mettono in atto comportamenti dettati dall’ansia, che prendono il nome di rupofobia (dal greco rupos che significa sporco)”.
In questi tempi di epidemie è davvero difficile distinguere un rupofobico da una persona che si attiene ai consigli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La differenza consiste in questo: chi è ossessionato dalla pulizia non sa di esserlo. Infatti Augusti Iossa Fasano, psichiatra e psicoanalista, afferma: “le persone esageratamente attente all’igiene ammettono con difficoltà di avere un problema. Per di più pensano che tutti gli altri sbaglino perché non osservano le loro pratiche per una corretta pulizia, personale, degli ambienti domestici e di lavoro”.
Solitamente le persone che manifestano la paura dello sporco o delle malattie, soffrono di disturbo ossessivo compulsivo. Cioè che caratterizza questo comportamento sono le ossessioni, cioè pensieri, immagini, impulsi che provocano ansia e quindi disagio. Quali possono essere?
- Paura della contaminazione da sporco
- Paura di contrarre una malattia
- Ribrezzo nei confronti di determinati ambienti o situazioni
Inoltre i comportamenti ossessivi sono ripetitivi, a volte possono assumere la forma di rituali complessi per contrastare la paura. Ma questi rituali possono dare un sollievo solo momentaneo perché poi il pensiero si ripresenta rinforzato.
Il rupofobico inoltre evita il contatto con gli oggetti ritenuti sporchi o infetti. Molto spesso anche i familiari devono uniformarsi a uno stile comportamentale che tenga conto delle sue paure.
Quali sono le conseguenze di questo disturbo ossessivo compulsivo?
Possono portare alla riduzione dei rapporti sociali o a modificare i comportamenti propri o di chi sta vicino.
Come si può aiutare chi è ossessionato dallo sporco?
E’ importante dialogare con loro, porre domande senza giudizio e stabilire compromessi. Nei casi gravi invece è necessaria una terapia farmacologica accompagnata da psicoterapia.