Rendiamo il cancro sempre più curabile.
Ricercatori hanno scoperto che esiste una nuova proteina, chiamata Erbin, si pensa che possa essere un fattore antitumorale nel cancro al seno aggressivo. Questa scoperta può portare a nuovi trattamenti e cure del carcinoma mammario, anche per le donne che divengono resistenti ai trattamenti con farmaci .
In Italia sono oltre 63mila le donne colpite ogni anno da un tumore al seno o agli organi riproduttivi. Il cancro al seno è la patologia per la quale la ricerca ha ottenuto i migliori risultati, portando la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi dal 78 all’87 per cento solo negli ultimi due decenni. Un traguardo importante, ma ancora lontano dal 100%. Ogni anno circa 3.000 le giovani donne, sono sottoposte a protocolli di cura per questo tumore, che potrebbero vedere compromessa la possibilità di avere dei figli al termine delle terapie. Questo è un grandissimo passo in avanti anche perché per una giovane donna ricevere una diagnosi di tumore è doppiamente angosciante, da un lato deve far fronte alla malattia, dall’altro vede all’improvviso cambiare il suo futuro perché le chemioterapie possono comprometterne la fertilità.
La tutela della fertilità nelle giovani donne dopo le cure è solo uno dei numerosi traguardi raggiunti.
La sperimentazione che abbiamo condotto dimostra però che è possibile proteggere la funzione ovarica dagli effetti tossici della chemioterapia, somministrando alle pazienti alcuni farmaci che mettono le ovaie “a riposo” durante i trattamenti, in modo che queste non vengano danneggiate.
L’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC) è un ente privato senza fini di lucro nato nel 1965 grazie all’iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei tumori di Milano, fra cui il prof. Umberto Veronesi e il prof. Giuseppe Della Porta, e al sostegno di alcuni imprenditori milanesi, sta finanziando diversi progetti di ricerca su questo approccio rivoluzionario. Domenica 8 maggio, in occasione della Festa della Mamma, 20 mila volontari distribuiranno 600 mila piantine, a fronte di una donazione minima di quindici euro. I gazebo dell’Airc saranno presenti in 3.600 piazze di tutta Italia. E il ricavato sarà destinato a finanziare il lavoro di cinquemila ricercatori impegnati a trovare le cure più adeguate da trasferire, nel più breve tempo possibile, dal laboratorio al paziente.
L’azalea nella cultura cinese rappresenta la femminilità e non è un caso che da oltre trent’anni sia la pianta scelta da Airc, l’Associazione italiana per la Ricerca sul Cancroa simboleggiare la battaglia contro i tumori femminili.