Lavarsi le mani non è un gesto banale, anzi si tratta della prima forma di prevenzione disponibile. Un’operazione tanto semplice, quanto eseguita da molti nel modo scorretto.
Infatti sin da bambini, uno dei primi mantra che viene ripetuto infinite volte dai genitori è “Lavati le mani!“.
Si tratta di un’azione semplice, quasi banale ma che riveste un’importanza cruciale a livello di prevenzione
Lavarsi le mani: pare non esista regola più semplice ed efficace per proteggere la propria e l’altrui salute. I germi, infatti, sono ovunque e si spostano facilmente da un punto all’altro utilizzando l’acqua, gli oggetti, gli esseri viventi e le particelle di polvere come navicelle di trasporto. Quando trovano un ambiente ideale o comunque protetto, vi si annidano e, se le condizioni ambientali lo consentono, proliferano moltiplicandosi ad un ritmo impressionante.
Durante la giornata, le nostre mani vengono a contatto con numerosi oggetti, spesso con animali e con alimenti che pullulano di microrganismi (pensiamo, ad esempio, alle banconote, ai sostegni dei mezzi pubblici, alle maniglie delle porte, agli attrezzi della palestra, alle stuzzicherie sul bancone del bar o ai pulsanti degli strumenti elettronici). Anche se la maggior parte di questi germi è innocua, alcuni microrganismi possiedono caratteristiche patogene. Basti pensare alla diffusione di certe malattie, come il colera, l’ascaridiasi, la salmonellosi e l’epatite A, nei Paesi dove le norme igieniche generali e personali sono particolarmente carenti.
Senza scomodare patologie fortunatamente rare nel nostro Paese, prendiamo in esame il raffreddore, la temuta toxoplasmosi, la congiuntivite, gli ossiuri o le comuni “influenze intestinali”: a detta degli esperti, è sufficiente lavarsi le mani ogni volta si esce dalla toilette o si manipolano gli alimenti, per abbattere considerevolmente il rischio di infezione. In caso contrario, questi germi possono penetrare nell’organismo quando le mani vengono portate al naso, alla bocca, agli occhi o passano su ferite aperte, anche impercettibili a occhio nudo.
Le regole d’oro
Ma lavarsi bene le mani non è importante solo all’interno delle strutture sanitarie e non è un obbligo soltanto per chi pratica assistenza: lavare bene le mani è fondamentale per tutti, a partire dall’infanzia. Tanto che possiamo parlare di vere e proprie regole in merito (fonte Humanitas). Lavarsi correttamente le mani, infatti, diminuisce del 40% la possibilità di contrarre infezioni.
Innanzitutto, quando è necessario lavarsi le mani?
Prima di toccare il cibo, prima di cucinarlo e, ovviamente, prima di mangiare. Ma è necessario detergere alla perfezione le mani anche dopo aver lavorato e maneggiato cibi crudi come la carne o il pesce.
Azione tassativa anche dopo la permanenza in luoghi affollati e pubblici (bar, mezzi di trasporto…), sempre prima e dopo essere andati in bagno, prima di toccarsi gli occhi (per mettere le lenti a contatto o per truccarsi, ad esempio).
O, ancora, è necessario lavare le mani prima e dopo aver cambiato il pannolino al bambino e quando si effettuano medicazioni. È, infine, importante ricordare che anche dopo aver accarezzato e coccolato gli animali domestici, è sempre bene lavarsi le mani.
Il sapone
Per lavarsi le mani, non basta passarle sotto l’acqua corrente e strofinare. Parrebbe un’osservazione scontata ma sono ancora moltissime le persone che pensano che tutto ciò possa esser sufficiente. È bene, dunque, ricordare che un rapido risciacquo delle mani non elimina germi e batteri: solo con l’uso del sapone si igienizzano le mani (o, perlomeno, si diminuisce sensibilmente la quantità di batteri presente).
Se ci si trova fuori casa, è bene tenere sempre a portata di mano gel o soluzioni alcoliche, dall’azione antibatterica. Questo tipo di prodotto ha le dimensioni ideali per poter essere trasportato in borsa, se non addirittura in tasca. E, sulla confezione, è indicato l’uso corretto della soluzione: di norma, il gel va massaggiato sulle mani per almeno 30 secondi.
Come lavare le mani
Per lavare correttamente le mani, è necessario seguire un certo procedimento e insegnarlo ai bambini, sin da piccolissimi. Secondo le linee guida di Humanitas, è bene fare attenzione a lavare non solo i palmi delle mani, ma anche il dorso e lo spazio tra le dita senza dimenticare i pollici e le unghie. Ogni operazione dovrebbe durare almeno 30 secondi per essere efficace.
Infine, è cruciale asciugarsi perfettamente le mani poiché l’umidità contribuisce alla proliferazione dei batteri. Un ulteriore consiglio, molto utile da tenere a mente, è quello di chiudere i rubinetti dei lavabi pubblici con una salvietta o un fazzoletto dopo essersi lavati le mani: un contatto finale con le manopole, toccate da una moltitudine di altre persone, vanificherebbe tutto il lavoro fatto.