Parola d’ordine: NON RIMANERE SOLO!
Lo psicologo spesso viene visto come un professionista da evitare, che scruta nella mente e tira fuori aspetti, vissuti, emozioni e storie che prima di incontrarlo non esistevano. Questa visione molto spesso porta le persone a non consultarlo, con la paura magari di aprire scenari che non possono essere richiusi o di doversi impegnare in percorsi lunghi, complessi e onerosi.
Si finisce spesso, però, per sentirsi soli con i propri problemi e di vederli come qualcosa di estremamente difficile da superare, quasi una montagna insormontabile. Le energie sono al lumicino oppure non si sa come procedere, cosa fare…le emozioni sono forti e negative e non si riesce a scacciarle.. si rimane fermi e bloccati!
A volte arrivano dei momenti della vita più difficili degli altri, dove il disorientamento rispetto alle cose che devono cambiare (o a quelle che non cambiano) la fa da padrone e la mente non riesce a trovare le risorse per superarlo. Anche qui ci si può sentire bloccati e senza punti di riferimento, irrigiditi, ecc..
I colloqui psicologici rappresentano uno spazio dove mettere prima ed elaborare poi i propri contenuti emotivi e di pensiero, con un professionista che li accoglie e contiene. Lo psicologo si offre come strumento per un percorso mirato col paziente, per un tempo adeguato e con l’obiettivo finale di rendere la persona di nuovo capace di un’esistenza attiva e soddisfacente col mondo.
Il percorso psicologico diventa uno spazio personale su cui si investe in un mondo attuale così frenetico e caotico, che non aiuta rispetto all’elaborazione di ciò che accade ad ognuno di noi. Esso guarda ai disturbi, alla patologia, alle situazione di crisi, ma per condurre lo sguardo verso il BENESSERE GLOBALE della persona.
BENESSERE GLOBALE che è biologico psicologico e sociale.