Lo specialista Ezio Camillo Di Flaviano, primario del reparto di Riabilitazione alimentare del Policlinico di Abano Terme (Padova), ha dichiarato: “In relazione agli studi fatti sul rapporto tra invecchiamento, neoplasie in generale e consumo di prodotti animali, ci si è resi conto che tutto ciò ha portato ad una sorta di deriva veganiana: è diventata un’ossessione per molte persone andare alla ricerca solo di cibi vegetali, di cibi biologici, di cibi che non contengano alcun prodotto industriale”.
La sindrome caratterizzata dall’ossessione di un’alimentazione sana è chiamata ortoressia. Questo disturbo porta ad un’analisi ossessiva delle etichette degli alimenti per individuare solamente prodotti biologici. Secondo l’esperto Di Flaviano, l’ ortoressia è un fenomeno diffuso soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Firenze, dove la paura dell’inquinamento è maggiore rispetto alle province.
Quello che dovrebbe essere una semplice preoccupazione quotidiana per condurre una sana alimentazione, per alcune persone è diventata una vera e propria ossessione. La lista delle regole alimentari per chi ha questo disturbo è davvero enorme, per esempio: mangiare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno o assumere cibi con poco sodio ed evitare dolci, ecc.…ecc. Quindi quello che nella quotidianità è una cosa normale, come mangiare con gli amici, diventa problematico: trascorrere una serata al ristorante è impensabile. L’ ortoressia perciò favorisce l’isolamento dell’individuo. Questa malattia proviene da un disturbo psicologico già radicato o da una mancanza di fiducia, e può essere trattata da uno psicologo o psichiatra.