Non c’è correlazione tra il vaccino trivalente e l’autismo. Non andrà avanti la battaglia iniziata da una coppia barese, che si era rivolta alla procura di Trani per denunciare l’insorgenza di autismo nei due figli, che ora hanno 14 e 9 anni, vaccinati entrambi contro morbillo, parotite e rosolia.
La colpa di questa leggenda metropolitana secondo cui esiste un possibile legame tra il vaccino trivalente (morbillo, parotite e rosolia) e l’autismo è da attribuire a uno studio del 1998, che poi è stato dichiarato fortemente lacunoso e ritirato anche dalla rivista che lo aveva pubblicato, The Lancet. Sia i pediatra, che gli esperti, ma soprattutto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ribadiscono continuamente che non esiste alcuna prova di un legame tra il vaccino trivalente e i disturbi autistici.
La vaccinazione rappresenta una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina e ha contribuito in modo fondamentale ad incrementare la speranza di vita delle popolazioni umane.
Medici e pediatri da tempo ribadiscono che non esiste alcuna correlazione tra vaccini e insorgenza dell’autismo. Le maggiori istituzioni scientifiche mondiali, a partire dall’Organizzazione mondiale della sanità e i Centers for disease control di Atlanta, hanno escluso, sulla base di vari studi, qualsiasi correlazione tra autismo e vaccino trivalente. Al contrario, avertono gli esperti «sono gravissime, e questa volta certe, le conseguenze delle mancate vaccinazioni: è infatti accertato che un calo delle coperture vaccinali può portare a un ritorno di malattie pericolose, si pensi alla poliomielite, mentre ancora oggi in vari Paesi si contano morti a causa del morbillo». In oltre 15 anni di studi non è stata trovata correlazione tra il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia e i disturbi dello spettro autistico. L’ultima ricerca pubblicata su Jama un anno fa aveva smentito ancora una volta il rapporto fra immunizzazione e questa patologia. L’indagine era stata condotta su ben 95.000 bambini, tutti con fratelli più grandi, alcuni dei quali autistici, ed aveva accertato che il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia non era associato a un aumento del rischio di disturbi dello spettro autistico.
Oggi assistiamo a un calo delle vaccinazioniconsiderate obbligatorie, tanto che addirittura negli Stati Uniti è tornato il morbillo, paese che l’aveva debellato ormai da decenni! E in Italia qual è la situazione? Secondo il Ministero della Salute il fenomeno è preoccupante: sono infatti in calo le vaccinazioni obbligatorie tra i bambini che, dall’antipoliomelite all’antitetanica, vengono effettuate entro i due anni di età.
“Prevenire è meglio che curare” e i vaccini sono una tra le armi di prevenzione più efficaci a disposizione della Sanità Pubblica.