Il seno è costituito da un insieme di ghiandole e tessuto adiposo ed è posto tra la pelle e la parete del torace.
Si parla di neoplasia quando le cellule di un tessuto iniziano a proliferare in modo caotico e disordinato e non rispondono più ai diversi meccanismi di controllo, né locale, come l’inibizione della proliferazione, né generale.
Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne.
Ciò significa che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo. In teoria si possono formare tumori da tutti i tipi di tessuti del seno, ma i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.
Tipologie
Sono più di 20 i tipi di tumori endocrini e non che possono essere presenti in diverse combinazioni nel caso di MEN1.
In genere i tumori più frequenti riguardano:
- Ghiandole paratiroidee (80-100% dei pazienti con MEN1 entro i 50 anni)
- Pancreas (tumori neuroendocrini duodenopancreatici: 30-80% dei pazienti con MEN1 entro i 40 anni)
- Ipofisi (15-50% dei pazienti con MEN1).
Quando una persona presenta due o più tumori principali (paratiroide, pancreas e ipofisi) si può pensare a una diagnosi di MEN1.
Non mancano comunque casi di tumori delle ghiandole surrenali o neoplasie non endocrine come per esempio angiofibromi facciali, collagenomi, meningiomi eccetera.
La struttura di un tumore benigno e i caratteri delle sue cellule sono molto simili a quelli del tessuto di origine inoltre i tumori benigni non hanno tendenza a recidivare una volta asportati, e in generale non costituiscono una minaccia per l’organismo. Alcuni tumori benigni che si sviluppano in sedi corporee non espansibili possono provocare danni molto gravi (per esempio le neoplasie benigne dell’encefalo).Hanno un accrescimento più rapido e a carattere invasivo: le cellule neoplastiche infiltrano le strutture vicine distruggendole, e possono anche penetrare entro illume di vasi sanguigni o linfatici: esse vengono allora trasportate a distanza dalla sede del tumore e possono arrestarsi in vari tessuti, ove proliferano e formano focolai tumorali secondari, indipendenti dalla lesione primitiva, che vengono definiti metastasi. Per questo loro carattere aggressivo nei confronti dell’organismo i tumori maligni possono condurre a morte il paziente.
Autore: Centro Medico Effe
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