Non era certo un mistero che l’inquinamento atmosferico rappresentasse un grave problema per la salute degli esseri umani, infatti secondo uno studio condotto a Milano l’aumento di inquinamento è associato a un aumento del numero di attacchi d’asma, quando le particelle inquinanti aumentano aumenta anche il consumo di broncodilatatori di primo soccorso.
Inoltre secondo una recente ricerca pubblicata da BMJ Open, tuttavia, ha dimostrato come l’inquinamento atmosferico sia un fattore di rischio anche per le malattie mentali, soprattutto nei bambini.
I risultati dimostrano che anche un incremento relativamente contenuto dell’inquinamento dell’aria porta a un aumento sensibile e significativo nei casi di trattamento di problemi psichiatrici. Si tratta del primo studio che conferma questo collegamento. Ma i suoi dati sono comunque coerenti con un corpus di prove in continua crescita che puntano nella stessa direzione, legando inquinamento e salute mentale e cognitiva dell’uomo.
Da sottolineare che il team di scienziati dell’università di Umea non stia sostenendo l’esistenza di un nesso causa-effetto forte tra inquinamento atmosferico e salute mentale e cognitiva dell’uomo. Tuttavia, i risultati della loro ricerca sono coerenti con quelli ottenuti da vari studi negli ultimi anni, secondo cui l’inquinamento aumenta sensibilmente il rischio di autismo. L’inquinamento atmosferico è già il quarto più alto fattore di rischio di morte a livello globale, destinato a causare almeno 9 milioni di morti premature ogni anno.