La corretta alimentazione per chi pratica sport a livello agonistico non si discosta nelle sue linee essenziali dalla dieta ottimale dell’adulto. Lo sportivo è un soggetto che richiede in base alla frequenza e all’intensità dello sport praticato un’attenzione particolare da parte del medico nutrizionista al fine di mantenere e sostenere sia lo stato di salute sia evitare il decadimento della prestazione sportiva. Nello sportivo occorre innanzitutto coprire i fabbisogni energetici quotidiani e garantire i fabbisogni plastici, idro-minerali e vitaminici.
Un attenta valutazione del soggetto, delle sue abitudini alimentari, della sua composizione corporea (plicometria), del suo stato di salute e soprattutto del programma di allenamento quotidiano è indispensabile per poter confezionare su misura un regime dietetico adeguato, flessibile e personalizzato. Una dieta adeguata, per quantita’ e qualita’, prima, durante e dopo l’allenamento o la gara, è in grado di ottimizzare la prestazione.
L’aumento del fabbisogno calorico, quando necessario, sarà soddisfatto da un apporto maggiore di zuccheri e, solo in alcuni sport, di grassi. L’apporto idrico deve essere abbondante prima durante e dopo l’attività sportiva; è sufficiente perdere il 5% dell’acqua corporea con la sudorazione per avere un calo del rendimento del 30%.
L’integrazione e la supplementazione in genere non è necessaria per il soggetto che pratica un’attività sportiva a livello amatoriale ma è frequentemente indicata nello sportivo professionista. L’eventuale supplementazione dietetica può essere indicata:
- In tutte le condizioni in cui lo sportivo è impossibilitato ad alimentarsi adeguatamente.
- In tutti quei casi di maggior sforzo fisico ed in condizioni ambientali sfavorevoli.
- Quando con la normale alimentazione lo sportivo non raggiunge il fabbisogno quotidiano di macro e micronutrienti.
- Quando occorre modulare la composizione corporea (aumento della massa magra e diminuzione della massa grassa).
L’eventuale supplementazione deve essere personalizzata e aggiustata a seguito della risposta dell’atleta e degli obiettivi da raggiungere; per tale motivo è necessario un continuo rapporto tra quest’ultimo ed il medico al fine di modificare in breve tempo le indicazioni nutrizionali consigliate per l’attività sportiva.
In conclusione, posso suggerire che lo sportivo a livello amatoriale non necessiti di un regime dietetico particolare se non quello di seguire le norme per una sana e corretta alimentazione, mentre per lo sportivo a livello dilettantistico e/o professionistico si rende necessario un intervento nutrizionale adeguato evitando il cosiddetto “fai da te” spesso non privo di effetti indesiderati tali da pregiudicare i risultati degli allenamenti e della prestazione sportiva.