La celiachia, o malattia celiachia, è il risultato di un’infiammazione cronica autoimmune dell’intestino tenue provocata da un’intolleranza al glutine.
Il glutine, essendo un complesso proteico, si trova in moltissimi cereali. Infatti per chi soffre di celiachia può provocare addirittura reazioni gravi.
La celiachia è legata a una predisposizione genetica. I sintomi possono manifestarsi anche in età adulta, spesso verso i 20-25 anni o anche dopo i 40 anni.
Colpisce l’1% della popolazione, in Italia e nel mondo. Nonostante la crescita dei celiaci, in Italia solo il 27% dei celiaci stimati è diagnosticato. Le donne celiache sono il doppio degli uomini.
I sintomi possono essere molteplici: nausea, vomito, anemia, amenorrea, infertilità, aborti ricorrenti, bassa statura, ulcere del cavo orale, osteoporosi, dolori articolari, dermatiti, alopecia, alla associazione con altre malattie autoimmuni, fino a complicanze molto gravi quali il linfoma intestinale.
Esistono inoltre persone che sono solamente intolleranti al glutine quindi anche qui si possono manifestare dei disagi nel caso di assunzione di cibo contenenti cereali.
Per i celiaci, la prima cosa da fare è leggere le etichette degli alimenti, evitando gli alimenti che potrebbero contenere tracce di glutine.
E’ obbligatorio non assumere più tutti i cereali, le farine e i derivati, farro, crusca, segale, avena, orzo, frumento, kamut, mix di cereali, pizza, pane, crackers, biscotti e pasta. E non solo. Eliminare per colazione yogurt di malto o ai cereali, bevande a base di avena, muesli, cereali soffiati o a fiocchi.
Il pesce e la carne invece si possono assumere a patto che bisogna fare molta attenzione alla preparazione, evitando sughi, salse, farine, olio e prodotti impanati.
In genere quindi un celiaco può assumere tranquillamente frutta, verdura, carne, pesce e legumi. E non solo: quinoa, riso, mais, sorgo e miglio. Inoltre si possono assumere formaggi freschi e stagionati, yogurt, prosciutto crudo, ma anche oli vegetali, zafferano e spezie.