Il Tunnel carpale
Il polso non è un semplice punto di giunzione tra il braccio e la mano.
Il tunnel carpale è un disturbo diffuso che si riscontra mediamente nel cinque per cento della popolazione. E’ una patologia dolorosa che spesso viene curata tramite intervento chirurgico ma ad oggi esistono delle valide alternative per agire in maniera efficace e non traumatica.
La causa è raramente una sola; infatti, di solito, la sindrome del tunnel carpale è il risultato di una combinazione di diverse circostanze.
Innanzitutto è fondamentale sapere che nella grande maggioranza dei casi la sindrome del tunnel carpale può essere tenuta sotto controllo adottando la corretta postura di schiena, braccia e mani durante le molte ore che si trascorrono davanti al computer utilizzando il mouse.
E’ importante riconoscere e prevenire i sintomi in modo da poter intervenire con una terapia osteopatica o fisioterapica riuscendo così a interrompere il processo di infiammazione evitando la necessità di un intervento chirurgico. I sintomi peggiorano con il tempo e tendono a farsi più acuti e insopportabili durante la notte.
Un esame obiettivo accurato è sufficiente, molto spesso, per diagnosticare il disturbo; tuttavia, in alcuni casi, il medico richiede ulteriori controlli per accertarsi che non vi siano altre patologie in atto.
Consigliamo dunque tenere sotto controllo la comparsa di sintomi come parestesie (ovvero i formicolii), scosse e torpore.
In ogni caso esistono terapie di manipolazione alternative alla chirurgia, vediamo in cosa consistono.
– L’allineamento frizionato è una tecnica fisioterapica che consiste in una serie di manovre articolari che vanno ad agire direttamente sulla patologia che è la causa dei disturbi: agendo nella zona del nervo mediano inducendo movimenti selettivi e applicando pressione in maniera progressiva è possibile ripristinare la situazione di allineamento propria della zona del polso, rendendo i movimenti fluidi e recuperando la funzionalità dee terminazioni nervose e degli arti. Si tratta di una tecnica che può essere effettuata direttamente in ambulatorio, ha l’indubbio vantaggio di non essere dolorosa e va eseguita a giorni alterni per un esiguo numero di sedute (indicativamente cinque) della durata di pochi minuti. Questa tecnica è molto efficace, si avverte infatti un significativo miglioramento già dopo la seconda seduta e si porta a compimento dopo, di norma, cinque sedute, inoltre non va ripetuta perchè ha effetto esattamente come lo avrebbe un intervento chirurgico.
– Il trattamento osteopatico in caso di dolore alla mano ed al polso consiste in un trattamento manipolativo del tratto cervicale, che è nella maggior parte dei casi la zona responsabile della sindrome del tunnel carpale. Il trattamento può essere effettuato mediamente due volte alla settimana e può portare alla guarigione in un tempo di tre o quattro settimane.
– Il metodo Mezieres è un trattamento fisioterapico che prevede un massaggio non soltanto a livello del polso ma a partire dall’intero braccio sulla catena muscolo fasciale, con coinvolgimento dei muscoli della spalla, della scapola e del torace in modo tale da combattere il sintomo non neutralizzando soltanto il sintomo ma curando il problema dalla sua radice. L’effetto è quasi immediato e la terapia può essere completata con poche sedute, una volta diminuito il dolore si possono immediatamente riprendere le quotidiane attività lavorative. E’ anche opportuno abbinare a questo metodo il massaggio miofasciale profondo per ottimizzare l’effetto della terapia.
– Le manipolazioni e mobilizzazioni osteopatiche al polso e alla mano possono essere associate all’utilizzo di Taping (uno specifico cerotto utilizzato per curare infortuni muscolari, da applicare direttamente sul muscolo) che viene applicato in modo tale da mantenere la zona in tensione sfruttando la forza elastica che si viene a creare. Questo metodo è utilizzato in particolare quando a causa della sindrome del tunnel carpale vi è un coinvolgimento a livello cervicale. Sono necessarie soltanto poche sedute per ottenere una rapida diminuzione del dolore fino alla sua scomparsa, ma è necessario tenere presente che questa specifica terapia non può essere adottata nel caso di pazienti che siano soggetti ad artrite reumatoide.