Il termine Kamut è un cereale o, per la precisione, una tipologia di grano, appartenente alla sottospecie botanica Triticum turgidum ssp. Turanicum e altrimenti denominato come grano Khorasan.
Il Khorasan può essere coltivato ovunque e da chiunque, ma può avere il marchio Kamut solo se coltivato secondo particolari metodi di produzione biologici approvati da un consorzio a cui fa capo l’azienda di Quinn (la Kamut International), esclusivamente in zone ben definite di Montana e Canada.
Innanzitutto il kamut è un tipo di grano con chicchi più grandi e grossi rispetto al cereale comune.
E’ ricco di sali minerali come sodio, magnesio zinco e selenio.
100 grammi di kamut contengono proteine al 12%, carboidrati al 70% fibre e acqua.
Gli aminoacidi che si ritrovano in maggior quantità nel grano di Kamut sono la treonina, la cistina, l’arginina, l’istidina, l’acido aspartico e la serina.
Vista la notevole energia che può dare all’organismo, il Kamut può essere considerato un cereale ad alto valore energetico. Risulta facile da digerire perché non ha un tenore elevato di glutine. Infatti viene consigliato per le persone che soffrono di lievi intolleranze.
Ovviamente, vista la presenza di glutine, il grano Kamut e tutti suoi derivati, non possono tuttavia essere assunti dalle persone celiache.
E’ un tipo di farina che aiuta a contrastare l’invecchiamento grazie alle sue proprietà antiossidanti. E non solo; aiuta a ridurre il colesterolo totale, LDL e i valori glicemici nel sangue.
Il kamut inoltre aiuta il sistema cardiovascolare e fa bene al cuore.
La farina di kamut, in cucina, è ottima da utilizzare soprattutto per la preparazione di pasta, biscotti, pane, fette biscottate, pizza. E’ un ottimo prodotto molto morbido e dolciastro.