I 12 CAMPANELLI D’ALLARME PER LE DONNE
L’American Society of Clinical Oncology (ASCO) ha stilato un elenco di “campanelli d’allarme” riservato alle donne per orientarsi tra giusto allarme per disturbi anche banali, ma che non passano, è opportuno rivolgersi al proprio medico senza per questo farsi prendere dal panico.
Si sa, le donne tendono a essere più attente degli uomini in materia di prevenzione, sottoponendosi con maggiore frequenza ai controlli ginecologici necessari e, soprattutto, hanno una certa dimestichezza nel riconoscere i segnali precoci che il corpo manda quando qualcosa non va.
Ecco quali sono i 12 segnali:
- Perdita di peso immotivata
- Gonfiore addominale
- Cambiamenti a carico del seno
- Perdite di sangue tra due cicli
- Alterazioni della pelle
- Sanguinamenti non comuni
- Se cambia qualcosa in bocca
- Dolore
- Linfonodi ingrossati
- Febbre persistente
- Stanchezza
- Tosse persistente
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Perdita di peso immotivata
La maggior parte delle donne potrebbe essere davvero felice di perdere peso senza fatica, quindi un dimagrimento 5/6 chilogrammi in un mese (o del 5 % del proprio peso in sei mesi, o meno) in assenza di una dieta o di un aumento sostanziale dell’esercizio fisico merita, si consiglia una visita di controllo.
Il motivo: le cellule cancerose sono infatti dotate di un metabolismo molto attivo e un aumentato consumo energetico da parte dell’organismo è un segno che qualcosa non va per il verso giusto.
Attenzione però: prima di pensare a un tumore, bisogna escludere altre patologie più comuni, come un disturbo della tiroide (molto frequente nel sesso femminile) oppure una patologia gastrointestinale che interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive.
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Gonfiore addominale
La maggior parte delle donne convive costantemente col gonfiore addominale, che segue andamenti periodici legati all’alimentazione e alle fasi del ciclo. Eppure la pancia molto gonfia, specie se accompagnata da dolore addominale o pelvico può essere uno dei pochi indicatori della presenza di tumore ovarico in fase iniziale.
Altri segnali :
Sensazione di pienezza anche dopo aver consumato pochi bocconi di cibo;
Difficoltà urinarie,o il bisogno di correre in bagno più spesso del solito,
Circonferenza addominale aumentata anche in assenza di un aumento di peso.
Attenzione però : Questo quadro sintomatologico deve persistere per tutto il giorno e per alcune settimane di seguito prima di meritare un controllo medico. Basandosi su questa breve lista è possibile anticipare la diagnosi di carcinoma ovarico rendendo più efficienti le terapie in un tumore che è ancora tra i più temuti.
Anche in questo caso le società scientifiche raccomandano di non andare nel panico: è possibile che gli stessi sintomi siano il segnale di malattie molto più benigne, come il colon irritabile. In ogni caso, a dirimere ogni dubbio spesso basta un’ecografia addominale.
Ricorda:
- Tutte le donne hanno questi sintomi di tanto in tanto e solo molto raramente sono dovuti a un carcinoma ovarico. Quasi sempre sono provocati da questioni banali e passeggere.
- Impara ad ascoltare il tuo corpo. Vai dal medico solo quando hai uno o più sintomi ogni giorno per molte settimane e soprattutto se sono inusuali, cioè se non si sono mai presentati prima.
- Sapere che cosa osservare è utile, consente di rivolgersi al medico quando ce n’è davvero bisogno.
- Non è necessario precipitarsi dal medico al primo manifestarsi dei disturbi: qualche settimana di osservazione non cambia la prognosi e permette, nella maggior parte dei casi, di assistere alla naturale scomparsa dei disturbi senza sottoporsi a esami inutili.
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Cambiamenti a carico del seno
La maggior parte delle donne conosce bene la conformazione del proprio seno anche quando non ha l’abitudine (peraltro molto utile) di praticare l’autopalpazione. Controllando un’eccessiva attenzione alla presenza di noduli e formazioni solide e una scarsa attenzione ad altre manifestazioni che possono essere indicative di un cancro del seno come un arrossamento persistente della cute in una determinata zona della mammella e un ispessimento della pelle (che talvolta assume il tipico aspetto a buccia d’arancia).
Come praticare l’autopalpazione : A partire dai 20 anni l’esame può essere effettuato una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo. Rispettare questi tempi è importante perché la struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili, e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi.
Ecco 5 semplici mosse:
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Perdite di sangue tra due cicli
Ricorda : Qualsiasi perdita di sangue al di fuori delle mestruazioni merita un controllo ginecologico, a qualsiasi età. In particolare è bene farsi controllare se il ciclo è già scomparso, quindi se la donna è già in menopausa.
Le donne più giovani tendono a non preoccuparsi per questo tipo di disturbo che, se nella stragrande maggioranza dei casi è dovuto a variazioni ormonali fisiologiche, talvolta può essere un segnale della presenza di endometriosi.
Non è un evento raro ma talvolta può essere un segnale della presenza di endometriosi o di cancro dell’endometrio o della cervice uterina. In questi casi, procedete con una normale visita dal ginecologo, il medico esegue un’ecografia di controllo e spesso anche un Pap-test, per controllare lo stato delle cellule cervicali.
Cause:
Il sanguinamento tra due cicli non è un evento raro e molte possono essere le cause non oncologiche di tale fenomeno. Ecco le più comuni:
- infiammazione della cervice uterina (cervicite);
- polipi cervicali;
- infezioni sessualmente trasmissibili;
- lievi abrasioni della parete vaginale dopo rapporti sessuali.
5
Alterazioni della pelle
Come ben sanno le donne, la pelle, specie quella del viso e delle altre parti del corpo esposte alla luce solare, subisce continui cambiamenti. Tenere sotto controllo i nostri nei è diventata fortunatamente una prassi, poche si preoccupano di verificare i cambiamenti nella pigmentazione della cute o del suo aspetto. Alcuni arrossamenti in punti specifici o desquamazione senza alcun motivo apparente, possono essere la spia di un tumore della pelle come il basilioma, il carcinoma spino cellulare o di un melanoma.Per fortuna si tratta di forme maligne a bassissima invasività, che nella stragrande maggioranza dei casi si asportano senza bisogno di ulteriori cure.
Quando preoccuparsi:
Tre diverse forme
Basalioma:
- è un piccolo rigonfiamento di colore bianco perlaceo;
- in alternativa si presenta come una lesione tipo escoriazione, piatta, bruna.
Carcinoma spinocellulare:
- può essere un nodulo rosso e duro;
- talvolta è una lesione squamosa, piatta, arrossata.
Melanoma:
- può essere un neo bruno con puntini più scuri all’interno;
- può essere un neo che ha cambiato colore, forma o misura, oppure che sanguina spontaneamente;
- può essere una piccola lesione con bordi irregolari e un insieme di colori che vanno da bruno al rosso, al blu;
- può essere una macchia scura e circoscritta sul palmo della mano o sulla pianta del piede, all’interno delle mucose della bocca o delle grandi labbra.
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Sanguinamenti non comuni
Perdere sangue (tranne ovviamente durante il ciclo mestruale) è sempre un segno di qualcosa che non va. E se la perdita ematica con le feci, specie se rossa, è quasi sicuramente dovuta a emorroidi infiammate (ma merita, almeno fino alla diagnosi, un controllo più approfondito), la presenza di sangue nelle urine richiede un esame delle stesse e un’ecografia renale.
Nel primo caso il sangue potrebbe nascondere un cancro del colon, in costante aumento anche tra le donne perché legato a scorrette abitudini di vita. In questo caso è spesso utile ricorrere alla ricerca del sangue occulto nelle feci anche se si è al disotto dei 50 anni di età, momento a partire dal quale questo esame è consigliato pur in assenza di sintomi. La tappa successiva è l’ecografia addominale o più spesso, la colonscopia, che permette di fugare ogni dubbio. L’esame delle urine e l’eventuale analisi di cellule epiteliali staccatesi dalla parete della vescica permette di diagnosticare eventuali infezioni e di escludere un cancro della vescica. L’ecografia renale studia invece l’intero decorso dell’apparato urinario e può mettere in luce anche la presenza di calcoli renali.
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Se cambia qualcosa in bocca
A volte ad accorgersene è solo il dentista: una piccola piaga all’interno della mucosa della bocca, un “brufolo” sulla lingua, una escoriazione delle gengiva… Quando questi disturbi non scompaiono nel giro di qualche giorno o con trattamenti disinfettanti o spennellature apposite, allora è il caso di farsi controllare da un medico.
I tumori della bocca sono infatti in aumento tra le donne anche a causa dell’abitudine al fumo e dell’incremento nel consumo di alcol e superalcolici. Individuare precocemente un’alterazione della mucosa o della gengiva (per esempio una leucoplachia, che costituisce una forma precancerosa relativamente semplice da trattare) consente di evitare cure invasive, chirurgie demolitive e gravi difficoltà conseguenti.
Per questa stessa ragione è buona norma sottoporsi annualmente a una visita dal dentista, che provvederà anche a esaminare tutto il cavo orale.
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Dolore
Si dice sempre che se fa male, non è un cancro. Una voce popolare non priva di fondamento che però non tiene conto di alcuni casi nei quali un dolore sordo e persistente può essere un campanello d’allarme per una malattia neoplastica. Il dolore osseo, specie alla schiena, merita sempre un approfondimento se non scompare nel giro di qualche settimana o con l’aiuto di farmaci antinfiammatori.
Il dolore è un sintomo molto complesso da inquadrare, come ben sanno i medici, poiché può avere molte cause.Ciò non significa che non sia necessario indagare approfonditamente, anche solo per non trascorrere troppo tempo in sofferenza, senza poter accedere alla terapia corretta.
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Linfonodi ingrossati
È bene ricordare che, quando si nota un linfonodo ingrossato, nella maggioranza dei casi la causa del disturbo è infettiva.
I linfonodi sono piccoli noduli posti nelle giunture e intersezioni del nostro corpo (ascelle, collo, inguine, torace) che hanno il compito di filtrare agenti infettivi e produrre anticorpi necessari per distruggerli. Bisogna dunque far valutare dal medico ogni linfonodo che percepiamo maggiore del suo volume e che non diminuisce di misura entro una decina di giorni. L’incremento può essere dovuto a neoplasie del sistema linfatico come le leucemie o per invasione di cellule maligne provenienti da organi vicini.
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Febbre persistente
La febbre non è un sintomo tipico delle malattie oncologiche, almeno in fase iniziale: è più comune nelle forme metastatiche e, in alcuni casi, si manifesta nel tumore al fegato o nel pancreas in quanto si alterano i sistemi di controllo della temperatura corporea.
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Stanchezza
Il senso di spossatezza che perduri a lungo può essere provocata da carenze nutrizionali o da anemia. Ma anche l’anemia stessa è un sintomo che può fungere da campanello d’allarme per una malattia oncologica. Ecco perché qualsiasi senso di spossatezza che duri oltre due settimane in assenza di una malattia o di una situazione oggettiva che lo giustifichi deve essere riferita al medico, che valuterà la necessità di procedere con altri esami.
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Tosse persistente
La tosse persistente è tipica del fumatore e proprio per questa ragione è di scarsissima utilità nella diagnosi precoce del tumore del polmone. È talmente frequente che un fumatore soffra di infiammazioni dei bronchi da rendere pressoché inefficace il naturale campanello d’allarme costituito dalla tosse. C’è però una caratteristica che deve spingere tutti, fumatori compresi, a fare un ulteriore controllo ed eventualmente, su prescrizione del medico, una radiografia del torace: se la tosse è secca, dura da settimane o mesi e se si presenta in piccoli accessi circoscritti, per pochi minuti al giorno.