Il 20 ottobre è la giornata mondiale dell’ osteoporosi, una malattia silenziosa che colpisce prevalentemente le donne, ma da cui non sono esenti gli uomini. L’età in cui può presentarsi la malattia è intorno ai 50 anni per le donne e i 70 per gli uomini.
Che cos’è l’osteoporosi?
L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico caratterizzata da una bassa densità minerale ossea e da un deterioramento della micro architettura del tessuto osseo.
Le ossa diventano quindi più fragili e sono esposte ad un maggior rischio di frattura per traumi anche minimi.
Le fratture costituiscono l’evento clinico più rilevante dell’osteoporosi, anche perché interessano con maggiore frequenza il polso, le vertebre ed il femore.
Quando può comparire l’osteoporosi nelle donne?
Dopo la menopausa per le donne aumenta il rischio di contrarre l’osteoporosi fino a 4 volte. Esistono due forme: la prima colpisce nella maggior parte dei casi tra i 51 e i 75 anni, la seconda può comparire a qualsiasi età.
La cura prevede dei farmaci anti-osteoporosi che possono ridurre il rischio di una seconda frattura con una percentuale che varia tra il 30 e il 70 per cento. Ma il problema deve essere affrontato a monte, con la diagnosi dei pazienti che dovrebbero prevenire anche la prima frattura, grazie ad un percorso attraverso gli specialisti.
Osteoporosi è sottovalutata negli uomini
L’osteoporosi maschile è trascurata, soprattutto se si tiene conto che ha un incidenza sempre maggiore e con forme molto più gravi che nelle donne. Sono trascurati anche i fattori di rischio della patologia: la celiachia, la BPCO e i farmaci impiegati per altre malattie come la depressione, il reflusso gastrico-esofageo e il cancro della prostata.
Maria Luisa Brandi, Presidente della Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso, spiega: “Neppure il 20 per cento dei pazienti con una frattura di femore riceve la terapia contro l’osteoporosi, che può ridurre moltissimo la probabilità di ulteriori eventi: chi ha già avuto una frattura da fragilità ossea ha una probabilità cinque volte più alta di averne una seconda”.
La Fondazione ha scelto di trattare quest’anno l’ottimizzazione delle cure e degli interventi di prevenzione e il rapporto tra alcune malattie croniche, come la celiachia e l’osteoporosi.
La cura migliore è una sana alimentazione, assumendo calcio e vitamina D. Inoltre evitare di fumare, non assumere quantità eccessive di alcol e la regolare attività fisica aiutano a salvaguardare le nostre ossa.