L’onda d’urto dal punto di vista fisico è un’onda acustica ad alta energia che può essere indotta da un generatore di tipo elettroidraulico, elettromagnetico o piezoelettrico. Sono impulsi pressori con tempi brevissimi di salita del fronte (10 miliardesimi di secondo) e di durata (dell’ordine di 2-5 milionesimi di secondo) che generano una forza meccanica diretta con l’obiettivo principale di trasferire energia sui tessuti corporei al fine di stimolarne i processi riparativi.
Le patologie trattate nell’ambito della fisioterapia sono quelle a carico dell’apparato muscolo scheletrico: strutture osteo-tendinee, a livello delle calcificazioni intramuscolari ed a livello delle discontinuità ossee, nelle fratture con mancata saldatura dei monconi ossei.
I campi di utilizzo di questa tecnica sono i seguenti:
- In traumatologia per la mancata guarigione della frattura ossea detta in termini medico pseudoartrosi o ritardo di consolidazione dopo l’insuccesso del trattamento chirurgico o dell’uso di apparecchi gessati (distanza minore o uguale a 5mm)
- Tutte le affezioni infiammatorie delle strutture tendinee e muscolari in particolare:
- tendinite della spalla (periartrite calcifica e non)
- epicondilite ed epicotrocleite (gomito del tennista o gomito del golfista)
- pubalgia
- tendinite del gran trocantere
- tendinite achillea (achillodinia)
- sperone calcaneare (tallonite)
- fascite plantare
L’effetto delle onde d’urto:
- antiinfiammatorio
- antidolorifico
- incremento della vascolarizzazione locale
- antiedegemino
- incremento di processi di riparazione tessutale
Nello specifico il trattamento mediante onde d’urto stimola il rilascio di maggiori quantita’ di sostanza P che agisce da modulatore del dolore e anche da fattore di crescita. Il rilascio di questa sostanza P procura così un potente effetto analgesico oltre a provocare una vasta vasodilatazione sanguigna, il cui effetto finale è sicuramente la formazione di nuovo tessuto osseo. Altro effetto molto positivo delle onde d’urto è sicuramente l’inibizione dell’enzima COX II che produce un effetto antinfiammatorio oltre a prevenire e ridurre i processi infiammatori già in corso.La stimolazione prodotta contribuisce al rilascio di radicali liberi, fondamentali nel meccanismo di difesa dall’insorgenza delle malattie. Il dolore provocato dal trattamento innesca un effetto analgesico, creando una sovrastimolazione nervosa che inibisce il dolore provocato dalla lesione o patologia stessa. Gli effetti biologici (antidolorifico,antinfiammatorio, antiedemigeno, e di incremento della vascolarizzazione locale, riparazione tissutale), determinano l’attivazione di catene enzimatiche, produzione di specifici mediatori e fattori di crescita, responsabili degli effetti terapeutici ottimi e duraturi.