Il fegato dei bambini è a rischio se si assumono troppi zuccheri. L’abuso di fruttosio in aggiunta ad alcuni cibi e bevande può avere effetti simili a quelli dell’alcol: ogni grammo in più che viene assunto rispetto al fabbisogno giornaliero aumenta di una volta e mezza il rischio dell’insorgere di patologie epatiche gravi.
E’ stato realizzato uno studio dal reparto malattie epato-metaboliche dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” monitorando, tra il 2012 e il 2016, 271 bambini affetti da “fegato grasso”. I risultati degli esami effettuati indicavano che in un caso su due i soggetti presentavano livelli eccessivi di acido urico. Questa sostanza è uno dei prodotti finali della sintesi del fruttosio nel fegato, e quando supera determinati livelli favorisce lo sviluppo di alcune patologie. Sono state inoltre analizzate le abitudini alimentari dei ragazzi coinvolti attraverso dei questionari: i risultati hanno dimostrato che gli effetti dell’acido urico sulle cellule epatiche erano maggiori in coloro che assumevano abitualmente più fruttosio.
Quali possono essere le conseguenze dall’assumere quantità eccessive di fruttosio? Stress ossidativo, insulino-resistenza e processi infiammatori delle cellule epatiche. Tutti questi fenomeni possono essere i precursori di malattie come il diabete e il fegato grasso.
Attenzione perciò alle abitudini alimentari! Il fruttosio contenuto naturalmente nei cibi (come frutta, vegetali e farine usate per pane, pasta e pizza) non comporta rischi all’interno di una dieta bilanciata. Ciò che è pericoloso è il fruttosio aggiunto in sciroppo e dolcificanti adoperati nel confezionamento di marmellate, bevande, merendine, succhi di frutta e caramelle.