«Dottore, ma è vero che non si deve fare il bagno dopo mangiato? E che l’acqua no fa bene? Dottore, ma è vero che parlare troppo al cellulare fa venire il cancro? Dottore ma secondo quello che ho letto su internet quello che ho è molto grave».
Sono domande che i medici italiani si sentono porre tutti i giorni dai loro pazienti che, magari, si sono informati prima su siti non sempre affidabili, o hanno “orecchiato” qualcosa in tv, o letto distrattamente un titolo di giornale.
Si dice che una buona informazione sia la migliore medicina, tuttavia, proprio come i farmaci, un’informazione data con leggerezza o in maniera sbagliata può trasformarsi in veleno. Almeno un italiano su tre, naviga in rete per ottenere informazioni sulla salute. Di questi, oltre il 90,4% effettua ricerche su specifiche patologie. Ma sempre più spesso questi contenuti così delicati sono contaminati da bufale. Sarebbero, per il momento, 150 le bufale . Da qui nasce la necessità di stilare una serie di linee guida e regole generali per valutare l’attendibilità delle informazioni mediche apprese nel web, usando al meglio le sue innumerevoli risorse.
Non fermarsi alla prima pagina, distinguere tra informazione e pubblicità, resistere al contagio della psicosi del complotto e soprattutto verificare le fonti. Queste ed altre semplici regole sono le raccomandazioni dettate dal decalogo dei giornalisti scientifici contro le fake news sulla salute.
Vi ricordiamo inoltre, cosa molto, molto importante, il web NON può sostituirsi al rapporto medico – paziente.
Le informazioni medico – scientifiche diffuse nel web devono essere intese a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente.
Sebbene internet sia molto utile è comunque impensabile, pericoloso ed assolutamente scorretto cercare di ottenere una diagnosi online.
Le informazioni fornite non devono pretendere di essere esaustive (o peggio prescrittive) ma, al contrario, devono sempre rimandare al consulto medico.
Solo il medico che conosce la storia clinica del paziente, incluse le malattie ed i disturbi presenti e pregressi, la familiarità per determinate patologie, i risultati degli esami diagnostici ed obiettivi, l’eventuale assunzione di farmaci e quant’altro necessario alla cura dello stesso, può infatti prescrivere le terapie mediche e farmacologiche più opportune. Per la stessa ragione, è assolutamente pericoloso ed irriverente contestare apertamente le diagnosi e le cure prescritte dal medico basandosi semplicemente su quanto appreso nel web.
Le informazioni apprese sul web, nelle varie riviste e libri commerciali, non possono e non devono essere confuse con il bagaglio culturale di un professionista, alla cui base vi è un percorso universitario pluriannuale, l’esperienza sul campo e continui aggiornamenti. Pensare di saperne più del proprio medico rischia di pregiudicare non solo la salute dell’interessato, ma anche il suo rapporto con il medico stesso.
Di seguito vi diamo una breve carrellata delle notizie false e ingannevoli che girano su internet.
Partiamo con il sole che abbassa la pressione perciò può sostituire i farmaci contro l’ipertensione, L’HIV è un problema solo degli omosessuali e di chi va con le prostitute, le trasfusioni sono pericolose perché il sangue donato non viene controllato abbastanza , bere solo birra fa meno male che bere altri alcolici.
Queste sono solo alcune delle 150 bufale che girano, quindi ATTENZIONE a quello che trovate!