L’eritema solare è la conseguenza di un’eccessiva esposizione al sole. In genere colpisce lo strato più superficiale della pelle, l’epidermide, quindi ustione di primo grado e scottatura, ma, nei casi più gravi può colpire il derma, quindi ustione di secondo grado con formazione di bolle.
Come spiega Giuseppe Micali, direttore delle Clinica dermatologica dell’Università di Catania, bisogna stare molto attenti. L’eritema di solito compare da 6 a 12 ore dopo l’esposizione al sole e appena la si tocca si avverte subito dolore.
Si manifesta con:
- Gonfiore superficiale
- Vescicole
- Arrossamento
- Desquamazione in fase risolutiva
Le parti più colpite sono:
- Zigomi
- Naso
- Spalle
- Decolleté
- Dorso del piede
La troppa esposizione al sole inoltre:
- Può provocare disturbi come: febbre, mal di testa, colpo di calore;
- Le vescicole invece possono favorire le sovra infezioni batteriche;
- Può risvegliarsi anche il virus dell’herpes labiale;
- Possono presentarsi macchie cutanee transitorie ma anche permanenti;
- A distanza di anni possono svilupparsi e manifestarsi lesioni pretumorali e tumori cutanei;
Cosa fare?
Innanzitutto raffreddare l’area interessata con impacchi freddi di soluzione fisiologica o acqua fresca. Poi applicare delle creme lenitive e idratanti sulla parte desiderata. Nell’arco di 4 giorni circa dovrebbe vedersi un miglioramento.
Evitare di:
- Esporre al sole la zona interessata senza protezioni;
- Usare creme antistaminiche;
- Grattare la pelle;
- Rompere le bolle o le vesciche formatesi;
In conclusione limitare la durata delle esposizioni al sole soprattutto i primi giorni: la pelle va abituata. Evitare di esporsi al sole tra le 11 e le 15 perché i raggi ultravioletti sono più intensi. Utilizzare inoltre occhiali da sole quando l’intensità dei raggi è molto elevata.
Mettersi infine la protezione solare ripetutamente e con regolarità.