La dipendenza dallo smartphone è diventata una vera e propria malattia. Il timore ossessivo di non essere raggiungibili al telefono è definito “nomofobia” (no [telefono] mobile e fobia), colpisce i giovani tra i 18 e i 25 anni con bassa autostima e problemi relazionali. Attacchi di panico, tremore, vertigini, mancanza di respiro e tachicardia sono tutte reazioni dovute all’assenza di rete mobile o di cellulari fuori uso.
In occasione del congresso nazionale di psichiatria a Firenze si è parlato proprio del problema e dei possibili rimedi. «L’abuso dei social network può portare all’isolamento – spiega Ezio Benelli, presidente del congresso e dell’International foundation Erich Fromm -, l’utilizzo smodato e improprio del cellulare può provocare non solo divari enormi tra persone, ma anche a chiudersi in se stesse e a alimentare la paura del rifiuto».
Ecco di seguito 8 conseguenze della dipendenza da smartphone:
- Dipendenza: secondo la rivista Locket guardiamo lo smartphone 110 volte ogni 13 minuti.
- Intossicazione: lo teniamo troppo vicino, spesso anche mentre si dorme.
- Braccio ko: parlare al cellulare può alterare la trasmissione dei segnali nervosi del nervo ulnare con formicolii e difficoltà di movimento.
- Texting neck: sindrome che colpisce il collo, è tipica delle persone che usano troppo spesso il pc e lo smartphone guardando lo schermo dall’alto verso il basso.
- Fonte di germi e batteri: è tra i principali portatori di microrganismi che possono trasmettere virus e malattie
- Aumento di peso: mentre usiamo lo smartphone si presta meno attenzione al cibo e ai segnali di sazietà
- Memoria al tappeto: le informazioni che non si ricordano si possono reperire in modo semplice e rapido
- Distrazione: la più grave è quella in auto.
«Il fenomeno è in forte crescita» afferma Giuseppe Rombolà Corsini – psicologo, psicoterapeuta e vice direttore della scuola di psicoterapia Erich Fromm. «Un intervento utile – aggiunge – può essere quello della psicoterapia», «attraverso una tecnica specifica come lo psicodramma, terapia di gruppo che spinge il soggetto a compiere un’azione che in qualche modo possa richiamare la sua storia personale».