Chi non ha sintomi accertati di celiachia non dovrebbe seguire diete senza glutine, né per pigrizia né per moda.
Ricordiamo che essere celiaci non è un gioco!
E’ una malattia! Nel nostro Paese sono diagnosticate celiache circa 200.000 persone, l’incidenza di questa intolleranza in Italia è di circa un caso ogni 100-150 persone: i celiaci potrebbero quindi essere 400-600.000
Chi soffre di questa malattia non può mangiare alimenti dove è contenuto il glutine e, la loro vita, per quanto normale è comunque complicata. Alcune persone però hanno scelto di seguire un dieta gluten-free non per reale bisogno medico, ma per “moda”, magari incentivati da celebrities. Il numero di persone intolleranti sarebbe infatti inferiore alla crescita esponenziale nei consumi di prodotti gluten-free.
L’intolleranza al glutine non è uguale per tutti, ma nei casi più seri l’assunzione anche involontaria di queste proteine provoca sintomi debilitanti molto gravi, e questo giustifica l’attenzione alle cosiddette diete gluten-free. Tuttavia, il numero di persone che aderiscono a diete prive di glutine è molto alto: molto più elevato del numero di celiaci diagnosticati.
Spesso però è una moda, basata sulla convinzione che l’eliminazione del glutine prevenga l’insorgenza di alcune patologie, in particolare quelle cardiovascolari. La popolarità delle diete a base di alimenti senza glutine è notevolmente aumentata negli ultimi anni.
Ci sono persone sane che decidono di assumere spontaneamente un farmaco, che in questo caso proviene dalla dieta. Le conseguenze di una simile scelta non sono da trascurare.
Sbaglia chi dice che la dieta senza glutine possa far comunque bene alla salute, contribuendo magari alla riduzione del peso corporeo.
L’eventuale riduzione del peso corporeo è da ricondurre a una quasi totale estromissione dei cereali dalla dieta, ma i prodotti resi privi di glutine non sono ipocalorici. Spesso, per renderli più appetitosi, sono addizionati con oli vegetali polinsaturi. I celiaci dovrebbero leggere con attenzione le etichette ed evitare gli alimenti con un contenuto di grassi superiore al 20-30 per cento.
Al momento il gluten free è una moda per ricchi, non dimentichiamocelo: un prodotto senza glutine costa da 2 a 5 volte di più il suo corrispettivo con glutine.
Sicuramente siamo di fronte ad un’isteria collettiva in cui forse quelli che ci possono rimettere sono solo i celiaci che si trovano di fronte un’offerta così abbondante che può mettere a rischio l’attenzione da dedicare alla contaminazione con il glutine.
Il messaggio da portare a casa deve essere chiaro: la dieta senza glutine non serve e può finanche essere dannosa, se non si è celiaci.
Attenzione al fatto che se si decide di eliminare pane e pasta dall’alimentazione, scelta alimentare comunque errata, si dimagrisce, ma se invece si decide di sostituirli con alimenti senza glutine, l’effetto potrebbe essere addirittura l’opposto: eliminando le proteine, il senso di sazietà diminuisce, e il rischio è che abbiamo più fame e mangiamo di più.
Se invece sbilanciamo l’alimentazione verso una dieta iperproteica, questa può danneggiare il nostro metabolismo ed affaticare alcuni organi: fegato e reni.
La dieta senza glutine non fa dimagrire perché il dimagrimento è un concetto che si deve valutare nel lungo termine e c’è una sola dieta dimagrante che funziona: quella equilibrata e varia.