Come affrontare un argomento spinoso come quello del peso, con una persona a noi vicina? Ci sono parole giuste o approcci che non provochino vergogna, risentimento o chiusura in se stessi?
Che fare allora? Stare zitti o dire qualcosa? E che cosa?
Innanzitutto l’attenzione non deve mai essere posta sull’ammontare dei chili di troppo e in nessun caso sull’aspetto fisico della persona, quanto sugli stili di vita (più o meno salutari) che si possono adottare.
Bisogna capire come intervenire in modo efficace e «dal momento che la gente non perde peso o cambia le proprie abitudini senza volerlo davvero, la nostra arma è quella di incentivare all’azione: il resto sta agli altri.
Se siete un genitore che vuole aiutare un bambino o un adolescente, niente vale come “dare l’esempio”: iniziate a camminare voi, limitate gli zuccheri e gli alimenti trasformati, ricominciate a fare sport.
Se invece volete aiutare un adulto o un anziano (al di là che siano partner, sorelle, fratelli o genitori) «è necessario iniziare qualsiasi conversazione sul peso con la comprensione di come gli altri si possano sentire». Bisogna procedere con molta attenzione , dal momento che si sta toccando la loro autostima. Le persone sanno di essere in sovrappeso, ma spesso non si sentono capaci di fare alcunché a riguardo.
Ci concentriamo troppo sul perdere peso, quando l’importante per mantenere la linea e rimanere in salute sarebbe una dieta varia ed equilibrata che eviti soprattutto zuccheri e cibi trasformati.
Bisogna anche “crederci”, però, in fondo un vegetariano vive in un mondo pieno di carne ma non la mangia perché si è dato un codice di comportamento e non se ne discosta. Se ci concentriamo solo sul peso, il peso sarà il risultato. Non la salute. Una persona, ad esempio mangiando in modo diverso e facendo più esercizio fisico, può perdere grasso e guadagnare in muscoli ma non scendere di peso: sarà comunque mentalmente e fisicamente più sana.
C’è sempre qualcuno che ha perso un sacco di peso e pensa di essere diventato un esperto. Sopravvivere al cancro però non fa di te un oncologo e dimagrire non fa di te un nutrizionista esperto di obesità. I consigli sulla salute e l’alimentazione dovrebbero venire sempre da professionisti.
Oltre ai diversi modi di intervenire sul peso e lo stile di vita, un medico può anche decidere chi ha bisogno di cure e chi no. Capire, ad esempio, se un paziente è “in sovrappeso ma in salute” oppure “sovrappeso ma a rischio”. Si può avere un indice di massa corporea di 35 con pressione alta, pre-diabete, artrite e apnee del sonno, oppure lo stesso IMC di 35 e nessuno di questi problemi.
Ci sono una varietà di fattori contribuisce all’aumento di peso oggi. Mangiamo porzioni più abbondanti di alimenti pieni di calorie, frequentiamo fast food che servono pasti troppo salati. Inoltre , molti di noi fanno lavori che non comportano un reale sforzo fisico e guidano automobili invece di camminare.
Ad esempio, è stato dimostrato che alcuni tipi di cibo, come i classici “alimenti spazzatura” (junk food), provocano nel cervello reazioni analoghe alla dipendenza da sostanze stupefacenti, con cambiamenti misurati nei centri del piacere (presenti all’interno della nostra mente) assimilabili a quelli causati dalle droghe. Queste reazioni non si verificano con qualsiasi cibo, ma solo con gli alimenti trasformati. Più un cibo è trasformato, più è drogante e crea dipendenza e desiderio di essere rimangiato. Sentire anche solo queste informazioni potrebbe cambiare il dialogo sul peso e aiutare alcune persone ad evitare perlomeno i cibi peggiori.
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