Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno.
Secondo i nuovi criteri proposti dal comitato di esperti dell’ADA (1997), per dire che una persona è affetta da diabete, devono essere soddisfatti i seguenti criteri:
- Quando la glicemia è > a 200 milligrammi di glucosio su decilitro di sangue (mg/dl) in qualsiasi momento del giorno;
- Quando la glicemia a digiuno è > a 126 mg/dl;
- Quando la glicemia dopo 120 minuti dall’OGTT (prova con carico orale di glucosio) è > a 200 mg/dl.
I sintomi iniziali della malattia dipendono innanzi tutto dal tipo di diabete: nel caso didiabete di tipo 1 si assiste di norma a:
- un esordio improvviso,
- spesso associato a febbre,
- poliuria (aumentata quantità di urine),
- polidipsia (sete),
- astenia (sensazione di stanchezza),
- perdita di peso,
- secchezza cutanea (pelle secca),
- perdita di peso inspiegabile,
- maggiore sensibilità alle infezioni.
Ultimamente vai sempre più spessi in bagno a fare pipì? Questo potrebbe succedere perchè l’eccessiva quantità di zuccheri nel sangue non consente ai reni di lavorare in condizioni ottimali, costringendoli ad eliminare un’aumentata quantità di liquidi per diluire sufficientemente lo zucchero presente. La poliuria viene diagnosticata quando la produzione giornaliera di urina supera i 2 litri al giorno. Solitamente chi ha questo problema è una persona adulta in sovrappeso, magari con una condizione di familiarità della patologia. A volte i sintomi vengono ignorati, perché non appaiono evidenti, e si scopre di essere in presenza del diabete solo casualmente, per esempio durante un controllo di routine.
Una dieta corretta per chi soffre di diabete consiste in un’alimentazione equilibrata, che riesca a garantire un controllo del livello di zucchero nel sangue, favorendo allo stesso tempo l’assunzione da parte del nostro organismo di tutti i nutrienti di cui ha bisogno. In presenza di diabete l’apporto calorico quotidiano deve essere uguale a quello dei soggetti non diabetici, tenendo conto dell’età e dei fattori fisici, come la costituzione e la statura. Vanno assunte in buone quantità le fibre, in particolare quelle idrosolubili, che possono rallentare l’assorbimento dei carboidrati e del colesterolo. Deve essere sottoposta ad una grande attenzione l’assunzione di zuccheri semplici che vengono assorbiti velocemente, come il glucosio e il saccarosio. Non bisogna trascurare l’apporto di vitamine e di sali minerali.
Cosa mangiare
Non sono consentiti alcuni alimenti, come lo zucchero bianco, quello di canna o il fruttosio. Non si possono consumare miele, marmellate, dolci (come torte, biscotti, budini o caramelle). E’ importante non mangiare frutta sciroppata o candita, salse con zucchero, condimentigrassi (come burro o margarina), insaccati. Non si possono bere bevande zuccherate e succhi di frutta (che contengono zucchero naturale, anche se non hanno zuccheri aggiunti. Inoltre bisogna eliminare l’assunzione di superalcolici. Da consumare con moderazione il vino rosso, il sale, le patate e il mais. Vanno limitati anche i legumi, perché contengono carboidrati e possono quindi far alzare i livelli della glicemia.
Si può consumare verdura cruda o cotta, il pesce fresco o surgelato (che dovrebbe essere consumato almeno due volte a settimana). E’ consentita la carne bianca, purché sia un taglio magro e senza grasso. Si possono consumare formaggi magri, latte e yogurt scremati o parzialmente scremati. E’ importante assumere quotidianamente almeno 1,5 litri di acqua, preferibilmente quella oligominerale. Non devono essere esclusi il pane e la pasta, anche se bisogna prestare molta attenzione alla loro assunzione.
Terapia
Una corretta alimentazione è la prima regola da seguire in caso di diabete mellito di tipo 2. Se non si notano dei miglioramenti, però, lo specialista può associare ad una dieta corretta anche una terapia confarmaci che possono ridurre la glicemia, i cosiddetti ipoglicemizzanti orali. A volte, nel corso del tempo, i medicinali potrebbero perdere la loro efficacia ed è necessario passare alla somministrazione di insulina. E’ importante un autocontrollo regolare della glicemia, che può essere effettuato una o due volte al giorno, visto che questo tipo di diabete è caratterizzato da una stabilità maggiore dei valori della glicemia.