Per chi può, è arrivato il momento di partire per le ferie, ma se si hanno problemi cardiovascolari come ipertensione, scompenso cardiaco, aritmie o coronaropatie è meglio tenerne conto.
Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie a carico del cuore e/o dei vasi sanguigni. Nonostante tale definizione faccia rientrare nella categoria qualsiasi processo morboso a carico del sistema cardiovascolare (cardiopatie + vasculopatie), nel linguaggio comune si fa in genere riferimento alle varie patologie correlate all’aterosclerosi.
Il restringimento, l’ostruzione o l’eccessivo allargamento (aneurisma) dei vasi sanguigni che possono accompagnare questa malattia, sono infatti responsabili di patologie molto diffuse, come quelle coronariche ( angina pectoris ed infarto), cerebrovascolari (ictus ) e vascolari periferiche (claudicatio intermittens).
Nella famiglia delle patologie cardiovascolari vengono fatti rientrare anche tutti i difetti congeniti del cuore, le malattie reumatiche ad interessamento miocardico, le varie forme di aritmia, le patologie che interessano le valvole cardiache e l’insufficienza cardiaca.
Quindi per chi ha patologie come ipertensione, scompenso, aritmie o coronaropatie, serve qualche precauzione in più, perché in base alla meta le criticità possono cambiare.
Le vacanze fanno bene al cuore ma per viverle in sicurezza, se non si è in perfetta forma, serve qualche precauzione. Lo ricorda il vademecum pubblicato dall’Associazione Italiana per la Lotta alla Trombosi e le malattie cardiovascolari (ALT), sottolineando come in base alla meta prescelta le criticità possano cambiare. «La prima raccomandazione è quella di fare un controllo medico – per valutare le condizioni di base e se necessario modificare le terapie – e meglio ancora sarebbe farlo quando si deve scegliere la destinazione».
L’ideale: mezza collina: Più fresca del mare, con pochi sbalzi di temperatura e una “normale” quantità di ossigeno nell’aria, è perfetta anche per i cardiopatici in condizioni più gravi. La costa marina può dare qualche problema: il caldo aumenta la frequenza cardiaca e favorisce la disidratazione, che a sua volta peggiora gli scambi di ossigeno a livello polmonare e dei vasi periferici. Chi ha malattie cardiovascolari, quindi, al mare deve evitare di uscire nelle ore più calde; può fare il bagno ma rigorosamente a stomaco vuoto.
Squilibri elettrolitici: Mai dimenticare una buona idratazione: sudare di più può portare a squilibri elettrolitici che possono causare aritmie. La disidratazione può peggiorare la funzione renale in chi è scompensato, serve perciò bere in misura adeguata.
In montagna meno ossigeno: Oltre i duemila metri, ma per chi è più anziano ciò vale già sopra 1.500-1.600 metri, l’organismo può faticare un po’ ad adattarsi alla minor quantità di ossigeno nell’aria: malessere, difficoltà a dormire e pressione più alta sono i segni del disagio. Il “mal di montagna” è molto più comune di quanto si pensi ma prevenirlo è semplice, basta consultare il medico prima della partenza per sapere che cosa fare e quali medicinali portare.