Ormai non se ne può più di sentire che una sana alimentazione e una costante attività fisica aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari: ne siamo tutti convinti, basta farlo. Ci sono, però, altri fattori, di tipo psicosociale per esempio, che hanno a che fare con la salute del cuore.
Quando a una persona diciamo “non ti arrabbiare, ti fa male al cuore!”, oggi siamo sostenuti non soltanto dalle constatazioni popolari, ma pure dalla ricerca. Un recente studio australiano rileva che un attacco di rabbia, ma pure un intenso stato d’ansia, in soggetti con occlusione coronarica, possono mettere a rischio di infarto fino a due ore successive all’evento emotivo acuto. Le forti emozioni, soprattutto rabbia e attacchi d’ansia, dicono gli autori di questa ricerca, si accompagnano a una biochimica che dal cervello, attraverso il sistema nervoso periferico, può influenzare direttamente il cuore. Tutto ciò corrisponde ad alterazioni psicofisiologiche: aumentano ritmo respiratorio, frequenza cardiaca e tensione arteriosa. E’ quando mente e corpo sono in armonia, ci sentiamo in pace con noi stessi, il cuore ha un battito regolare, neanche lo avvertiamo. Il cuore riceve ed esprime ogni sussulto del nostro corpo. In particolare i segnali che gli arrivano dall’attività mentale. In tutti i suoi aspetti.
Per avere un cervello sano e reattivo, bisogna mantenere il cuore in buona salute.
Generalmente si dice che la salute di cuore e cervello siano correlate, quindi controllare correttamente i fattori di rischio cardiovascolare potrebbe avere importanti implicazioni anche per il benessere del nostro cervello
Utili non solo per prevenire disturbi cardiaci, ma anche per ridurre rischi cognitivi e malattie come l’Alzheimer.
Cuore e cervello hanno bisogno di un adeguato afflusso di sangue, che in molte persone viene rallentato da vasi sanguigni bloccati o ristretti a causa dell’aterosclerosi. Il risultato può essere un infarto o un ictus. i fattori di rischio dell’aterosclerosi possono però essere modificati con interventi tempestivi e semplici, come una dieta sana, attività fisica, ed evitando il tabacco. “Gli stessi fattori di rischio dell’aterosclerosi sono anche responsabili del declino cognitivo e dell’Alzheimer. Seguendo 7 semplici passi, non solo si possono prevenire infarto e ictus, ma anche prevenire i danni cognitivi e mantenere in salute il cervello”
Si tratta di interventi per lo piu’ noti, ma la cui utilita’ va sempre ribadita:
- tenere sotto controllo la pressione del sangue,
- controllare il colesterolo,
- mantenere normale il livello degli zuccheri nel sangue,
- fare attivita’ fisica,
- avere una dieta sana,
- perdere i chili di troppo
- non fumare
Come ribadiscono gli esperti, queste sono abitudini che vanno adottate il prima possibile, perche’ l’aterosclerosi, cioe’ il restringimento delle arterie, puo’ iniziare gia’ nell’infanzia.