Che cos’è il colesterolo?
Il grasso che mangiamo viene assorbito nell’intestino per poi arrivare al fegato; da qui il grasso ha bisogno di essere distribuito al resto del corpo al fine di essere usato per la produzione di energia o depositato nelle cellule adipose.
Il colesterolo è una molecola lipidica sterolica presente negli organismi animali che svolge importanti funzioni.
Il colesterolo alto può infatti sviluppare depositi di grasso nei vasi sanguigni che rendono difficoltosa la circolazione del sangue attraverso le arterie. Quando il muscolo cardiaco non riceve sufficiente sangue ricco di ossigeno si alza il rischio di una crisi cardiaca. Se la diminuzione del flusso interessa invece il cervello si può verificare un ictus.
Il colesterolo alto non si manifesta con dei sintomi. Per rilevare l’ipercolesterolemia è necessario un esame del sangue.
Il colesterolo alto tende a essere ereditario, anche se la principale ragione degli alti livelli di colesterolo è il mangiare troppo cibo contenente grassi e colesterolo.
Alcune persone, tuttavia, hanno problemi medici che possono aumentare i livelli di colesterolo, tali malattie includono diabete, obesità, malattie genetiche o una ghiandola tiroidea che non funziona correttamente. Anche lo stress può aumentare i livelli di colesterolo, o direttamente o perché porta a mangiare più cibi grassi e snacks.
Oggi, un italiano su tre ha il colesterolo “cattivo” alto, ma nel 40% dei casi non ne è consapevole. Lo hanno evidenziato gli esperti di Anmco.
In Italia il 34,3% degli uomini e il 36,6% delle donne sono risultati affetti da colesterolo alto, con una crescita del valore medio del 24,6% negli uomini e del 36,6% nelle donne. Nello specifico, nella macro-area del Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Emilia Romagna e Liguria) la prevalenza totale registrata nel 2008-2012 è stata del 35% per gli uomini e del 36% per le donne, con lievi differenze tra le diverse Regioni. Nella macro area del Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio), la prevalenza dell’ipercolesterolemia totale è stata del 29% per gli uomini e del 34% per le donne. Infine, nella macro area del Sud (Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), la prevalenza dell’ipercolesterolemia totale è stata del 36% per gli uomini e del 39% per le donne.
Fattori di rischio
- L’obesità e sovrappeso. Un indice di massa corporea (BMI) di 30 o superiore alza il rischio.
- La sedentarietà. Fare attività fisica è un ottimo modo per aumentare il colesterolo buono (HDL) e abbassare quello cattivo (LDL). La mancanza di attività fisica, quindi, mette a rischio di colesterolo alto.
- Il fumo. Le sostanze contenute nel fumo di sigaretta danneggiano le pareti dei vasi sanguigni rendendo più facile l’accumulo di depositi di grasso. Inoltre il fumo può anche essere causa di una riduzione dei livell di HDL, ciè il “colesterolo buono”.
- Circonferenza della vita. Il rischio si alza nell’uomo se supera i 102 centimetri di circonferenza vita. Nella donna questo limite è fissato in almeno 89 centimetri.
- Gli alimenti. Il rischio si alza con un consumo eccessivo di cibi ad alto contenuto di colesterolo, come ad esempio i formaggi, la carne rossa e i prodotti lattiero-caseari. Il rischio di colesterolemia si alza con un’alimentazione ricca di grassi saturi, presenti nei prodotti di origine animale, o di grassi trans presenti in alcuni prodotti da forno come biscotti e cracker.
- Diabete. La glicemia alta può danneggiare il rivestimento delle arterie, alzare il colesterolo cattivo LDL e ridurre di quello buono HDL
I livelli di colesterolo dovrebbero essere controllati ogni 1 o 2 anni per gli adulti sani. Se i livelli sembrano essere troppo alti allora il medico proporrà un possibile trattamento.
Dopo il trattamento vengono fatti più spesso i test per il colesterolo per essere sicuri che la cura stia funzionando: la miglior cosa che si possa fare per mantenere bassi i livelli di colesterolo è mangiare meno cibi contenenti grassi e colesterolo.
Perdere peso, controllare il diabete e correggere i problemi alla tiroide sono anch’essi passi importanti da fare per abbassare i livelli di colesterolo. Se queste opzioni di trattamento non sono sufficienti, potrebbero essere necessari i farmaci.
L’esercizio fisico regolare è un valido coadiuvante della lotta al colesterolo. A seconda di quello che prescrive il medico, un’attività fisica da 30 a 60 minuti giornalieri può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo. Camminata veloce, bicicletta, nuoto. Sono solo alcune della attività utili. Non è necessario esaurire i 30 o 60 minuti di esercizi in una sola sessione di allenamento. Anche 3-6 intervalli di 10 minuti di esercizio fisico, possono comunque produrre alcuni benefici.
Non fumare
Ad un anno di distanza dall’aver smesso di fumare il rischio di malattie cardiache si dimezza rispetto a quello di un fumatore. Entro 15 anni, il rischio di patologie cardiache è simile a quello di una persona che non ha mai fumato