Innanzitutto il caffè deve essere consumato nelle giuste dosi. Può garantire molti benefici al benessere psico-fisico del nostro organismo.
Grazie ad un recente studio condotto da uno psicologo il caffè riuscirebbe, come prima cosa, a sopportare la soglia del dolore.
Uno studio ha cercato di coinvolgere 62 individui dai 19 ai 77 anni, stimando per l’intero campione un consumo medio di caffeina di 170 milligrammi al giorno, pari a circa due tazzine di caffè.
La soglia individuale del dolore è stata invece misurata con un test avvisando quando il dolore risultava intollerabile.
E’ emerso quindi che la capacità di tolleranza crescerebbe all’aumentare del consumo quotidiano di caffeina.
Come seconda cosa, il caffè riuscirebbe a stabilizzare l’umore: anche qui uno studio ha coinvolto ha coinvolto 15.000 laureati sani, valutando il consumo abituale di caffè attraverso l’uso di un questionario di frequenza alimentare. Quindi emerso che i partecipanti che avevano bevuto almeno quattro tazze di caffè al giorno presentavano un rischio inferiore di incorrere in episodi di disturbi dell’umore rispetto ai volontari che avevano assunto meno di una tazza al giorno.
Come terza cosa il caffè riuscirebbe a proteggere il fegato: anche qui uno studio ha coinvolto 430.000 persone, delle quali circa 2.000 colpite da cirrosi. E’ stato rilevato quindi che bere anche solo due caffè al giorno diminuirebbe i rischi di cirrosi del 43%, rispetto a non consumare nulla.
Infine dicono anche che allunga la vita: il caffè diminuirebbe l’incidenza di morte prematura per diverse cause, in particolare il diabete, le malattie cardiovascolari, il morbo di Parkinson e anche il suicidio.
Anche qui gli esperti sono giunti a queste conclusioni, analizzando le condizioni di salute di oltre 160mila donne e di più di 40mila uomini, seguiti per trent’anni.