Gli asparagi sono l’ortaggio protagonista della primavera;
Questa pianta di cui si usano per lo più le punte, è favorita dagli amanti del risotto e delle uova, dato che in entrambi gli abbinamenti il sapore si sposa sia con il riso che con il tuorlo.
Sono ricchi di vitamine A, B e C e sali minerali come calcio, fosforo e potassio. Inoltre contengono la cosiddetta asparigina, un diuretico naturale che aiuta il nostro organismo ad eliminare il sodio in eccesso.
Il cromo, invece, migliora l’attività dell’insulina che trasporta il glucosio dal sangue alle cellule. Ecco perché gli asparagi sono adatti anche a prevenire il diabete di tipo 2. Inoltre sono poco calorici.
Le diverse varietà di asparagi esistenti in natura hanno una prima differenziazione tra quelli selvatici, noti anche con il nome scientifico di Asparagus acutifolius, e quelli coltivati. Tra quelli coltivati si distinguono: il bianco, il violetto e il classico asparago verde.
L’asparago bianco germoglia interamente sotto terra e quindi, in assenza di luce, non si colora. Inoltre assume il suo caratteristico sapore delicato.
La varietà violetta fuoriesce dal suo sito e attua la fotosintesi, conquistando il suo caratteristico colore. Ha un sapore fruttato, a tratti amarognolo.
L’asparago verde anch’esso germoglia alla luce del sole e ha un sapore marcato. Il germoglio possiede un gusto dolciastro. È la sola varietà il cui gambo va pelato.
I più utilizzati in cucina sono quelli verdi e bianchi. Per essere sicuri di aver scelto i prodotti migliori, gli steli dovrebbero essere duri, flessibili, resistenti alla rottura, più o meno dello stesso spessore.
La preparazione più comune associata agli asparagi è la bollitura.
Una volta lavati e puliti basta metterli in piedi in una pentola stretta e alta, avendo cura di lasciare le punte all’esterno dell’acqua, facendoli cuocere per 15-20 minuti.
Una volta lessati sono ottimi per qualsiasi tipo di ricetta.