Le irregolarità intestinali sono dovute ad alterazioni motorie funzionali del colon, come spiega la Società italiana unitaria di colonproctologia. Per alcune persone può prevalere una condizione di stipsi mentre per altri pazienti può presentarsi più spesso la diarrea.
Più di un terzo (35.9%) degli italiani con colon irritabile soffrono anche di ansia a livelli patologici e il 14,5% soffre addirittura di depressione.
L’età media è di circa 43 anni e per lo più donne.
La patologia ha pesanti ricadute sulla qualità della vita: i pazienti giudicano che il dolore provato sia elevato e abbia pesanti interferenze sulle attività quotidiane. Sul fronte della diagnosi e della terapia, emerge come si faccia ancora ampio ricorso a esami invasivi come la colonscopia (più del 40% dei pazienti), nonostante le linee guida internazionali non lo ritengano necessario in un così ampio numero di casi.
Vi sono però anche dei sintomi non intestinali per quanto riguarda la sindrome del colon irritabile. Si tratta di palpitazioni, senso di stanchezza, cefalea e difficoltà di concentrazione. La sindrome del colon irritabile è considerata una malattia cronica. Può avere un decorso benigno ma può anche provocare delle conseguenze, come emorroidi e diverticoli intestinali.