Ieri 15 marzo in tutta Italia c’è stata la giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare, la giornata del fiocchetto lilla.
Il Fiocchetto Lilla è il Simbolo della LOTTA contro i Disturbi del Comportamento Alimentare, è PER DIFFONDERE la consapevolezza che queste patologie si possono oggi curare.
Per non dimenticare che anche l’anoressia è una malattia e da questa malattia si può guarire! Oltre tre milioni di persone ne soffrono. Ma le strutture pubbliche sono ancora troppo poche.
Ma dentro quel dato ci sono le storie personali. Di chi è in lotta con il cibo e con il proprio corpo. Di cibo negato, divorato, odiato, venerato in quella che si trasforma in una via crucis, anche per i familiari.
Dicendo “anoressia” o “bulimia nervosa” si pensa subito a ragazze, donne, per lo più giovani, con corpi consumati dal digiuno o sfibrati dal vomito, dall’ossessione per la bilancia. E invece, anche se immediatamente associati all’universo femminile, i disturbi del comportamento alimentare, di cui anoressia e bulimia rappresentano le manifestazioni più note e frequenti, sono sempre più diffusi anche nel mondo maschile. Non c’è un targhet preciso, possono essere giovani donne dai 12 ai 25 anni, ma anche madri, donne mature, donne già con un passato alle spalle, ma anche ragazzi, uomini, non solo con l’ossessione del cibo ma un’ossessione vera e propria del corpo, del muscolo, una vera ossessione per la forma fisica e una progressiva perdita di socialità. Ci sono sempre più prigionieri di questa malattia e non è così semplice, mentre anoressia nervosa e bulimia non conoscono confini e colpiscono persone di ogni Regione in maniera ugualrtamento alimentare caratterizzato dal rifiuto del cibo, che nasce per la paura morbosa di ingrassare;con la volontà di mantenersi sotto un peso normale!
I segnali sono, peso corporeo sotto i limiti di normalità (inferiore all’85% del peso ideale, BMI inferiore a 1,75 kg/m2), magrezza, bassa temperatura corporea, bradicardia, fragilità di unghie e capelli, osteopenia, alopecia, riduzione del volume del seno, ipotensione, pelle secca, aspetto debilitato/cachettico, ritardi mestruali e amenorrea (ritardo di almeno tre cicli mestruali consecutivi).
Questi disturbi prendono il nome tecnico di Anoressia, quando il cibo viene evitato e Bulimia quando viene ingerito in maniera coatta. Insieme vengono definiti disturbi psicogeni dell’alimentazione (D.A.P.).
Purtroppo è ancora diffusa la credenza secondo la quale le ragazzine si ammalano di anoressia o bulimia perché vogliono fare la modella o la prima ballerina, si continua a pensare che la colpa sia della madre. E invece i disturbi del comportamento alimentare sono malattie psichiatriche, il rapporto con il cibo è il sintomo di disagi che originano altrove. Recenti studi hanno evidenziato la rilevanza, anche in questo tipo di malattie, del fattore genetico.
L’esordio dell’anoressia è piuttosto sfumato sul piano sintomatologico e difficilmente riconoscibile anche dai familiari. Un basso peso corporeo, anche se non ancora patologico, associato alla colorazione giallo-arancio del palmo delle mani e della pianta dei piedi, può essere uno dei pochi sintomi fisici associati all’anoressia nervosa negli stadi precoci. Il corpo cambia, avviene qualcosa che non possiamo controllare, i segni della funzione riproduttiva appaiono e modificano la relazione della ragazza con se stessa e con gli altri.
l tentativo di tenere sotto controllo questo cambiamento può prendere la forma del controllo dell’alimentazione che viene ridotta al limite della sopravvivenza. Più la fame cresce più cresce l’importanza di dominarla. Avendo una paura morbosa di aumentare di peso, rifiutando alcuni tipi di alimenti, come quelli che contengono quantità non trascurabili di grassi o zuccheri. Nascondendo e non ammettendo di avere un problema.
I pazienti anoressici studiano maniacalmente diete e calorie; a volte praticano attività fisica in maniera eccessiva; accumulano, nascondono e gettano via il cibo; mentono sull’assunzione dei pasti e su comportamenti agiti di nascosto (come il vomito auto-indotto).
Il paziente anoressico presenta una magrezza estrema. Sintomi che si riscontrano frequentemente comprendono meteorismo, dolori addominali e stipsi. In coloro che vomitano spesso si riscontrano erosioni dello smalto dentale, ipertrofia indolore delle ghiandole salivari e infiammazione dell’esofago; caratteristico è anche il segno di Russel, una callosità che si forma sul dorso delle mani per il ripetuto sfregamento contro gli incisivi superiori, durante l’introduzione delle dita nel cavo orale, nel tentativo di indurre il vomito.
L’anoressia nervosa può essere lieve e transitoria oppure grave e di lunga durata.
Se avete l’impressione che un vostro parente sia affetto da un disturbo psicogeno dell’alimentazione (che possa ricondurre alla descrizione della bulimia o dell’anoressia), contattateci e vi metteremo in contatto con uno specialista
Non esitate a chiedere aiuto, mettetevi in discussione senza sentirvi in colpa, ognuno di noi fa il mestiere di genitore meglio che può, con le migliori intenzioni.
E’ possibile però ritrovare il filo del non detto e del non accolto sia in terapia familiare che in terapia individuale.
Non bisogna dimenticare che se troviamo la forza per desiderare di guarire, guarire è possibile.