Il riposino è utile soprattutto ai giovanissimi, per migliorare il funzionamento cerebrale in generale.
Sempre di corsa, presi da mille impegni, senza mai un attimo per noi stessi. È la vita degli adulti ma anche, purtroppo, quella di tantissimi bambini sballottati fra scuola, corsi sportivi, lezioni di musica e via dicendo. Ma tutto questo può far male al cervello, lo conferma uno studio, che ha accertato gli effetti della pennichella in base al tempo, in quei momenti il cervello non sta poltrendo, anzi: si sta esercitando nella dimenticata, ma utilissima, arte dell’introspezione.
Molti dati indicano, innanzitutto, che quando siamo immersi nel dolce far niente si attiva un network cerebrale di base “acceso” quando siamo focalizzati sul nostro io e riflettiamo o meditiamo; inoltre, queste fasi di autoanalisi sembrano potenziare le capacità di imparare e la memoria, oltre che componenti del “funzionamento sociale” come la consapevolezza di sé o il giudizio morale. Per cui il riposo non è pigrizia, ma un momento importante per crescere.
Mezz’ora di sonno è sufficiente per recuperare se hai fatto le ore piccole la sera prima. Però ti espone alla cosiddetta sleep inertia, il senso di torpore tipico di quando ci si corica per poco tempo.
Con un’ora di sonno a disposizione il cervello migliora le sue performance: questo tempo, ha dimostrato lo studio, basta per entrare nella fase Rem in cui si sogna e che aiuta a fissare volti e nomi appena appresi.
Approfittane! Una pennichella così ti assicura un ciclo completo di riposo: passi dalla fase Rem al sonno completo, che potenzia la memoria emotiva, quella che dà impulso alla creatività.