La psoriasi può essere definita come uno stato di instabilità della crescita dell’epidermide in alcune sedi. Non si tratta di una malattia vera e propria, quanto di una anomalia della crescita dell’epidermide, che può comparire e scomparire spontaneamente. Essa riguarda solo la cute e non ha un riscontro, ad esempio, negli esami del sangue.
Normalmente, la psoriasi viene diagnosticata dal medico o dallo specialista nel corso di una comune visita, attraverso l’esame fisico.
La psoriasi è una patologia a causa multifattoriale, alla quale concorrono:
- fattori genetici: la psoriasi è a predisposizione genetica familiare. I parenti di primo grado di soggetti con psoriasi hanno un rischio 10 volte superiore di sviluppare la malattia
- fattori ambientali: psicogeni ed emotivi (lutti, incidenti), fisici (ferite, traumi, lesioni), farmaci (fans, betabloccanti, litio), infettivi (episodi febbrili, faringite streptococcica nei bambini).
La psoriasi è favorita da stili di vita come: fumo, alcool, obesità, stress, alimentazione scorretta. Le persone con elevato indice di Massa Corporea (Body Mass Index) hanno un maggior rischio di sviluppare la psoriasi.
Generalmente, nel corso dell’estate, la psoriasi tende a migliorare sensibilmente o, addirittura, scomparire del tutto. Questo avviene in circa l’80% dei casi, mentre può capitare che alcune forme particolari tendano a peggiorare. Il sole agisce in diversi modi nei confronti della psoriasi: fa aumentare la sintesi di vitamina D che ha azione antipsoriasica, diminuisce la velocità di crescita delle cellule che è esagerata nella psoriasi e spegne l’infiammazione allontanando i linfociti. Probabilmente, inoltre, il sole agisce da antipsoriasico stimolando il cervello a liberare dei neurotrasmettitori, le endorfine, che aiutano il buonumore e diminuiscono, di conseguenza, la percezione dello stress. I raggi Ultravioletti (UV), ai quali si deve comunque in gran parte l’azione riducente antipsoriasica, hanno la controindicazione di essere un fattore di rischio importante per i tumori cutanei. Occorre pertanto non esagerare con l’esposizione, mantenendo un equilibrio tra costi e benefici. È bene ricordare che un’ustione solare, cioè un’eccessiva esposizione solare quando ancora non si è abbronzati, può “riattivare” la psoriasi. Questo vale anche per l’esposizione alle lampade UV.
MARE O PISCINA?
Anche l’acqua di mare è decisamente benefica per coloro che soffrono di psoriasi: calma il prurito delle lesioni, disinfetta la pelle stessa e ne favorisce la rigenerazione. Alternare frequenti e brevi bagni all’esposizione al sole ha un effetto molto positivo per la riduzione o comunque il miglioramento della sintomatologia.
Niente paura anche per chi al mare preferisce terme o piscina: solitamente il cloro non crea alcun problema. Tuttavia, se sono presenti chiazze molto arrossate o spaccature, come accade frequentemente a livello della pianta dei piedi o del palmo delle mani, o lesioni da grattamento si può avere un leggero incremento di bruciore e irritazione contrastabili, comunque, con una doccia e una crema idratante.
Infine, se si scelgono mete tropicali è importante sapere che alcuni preparati antimalarici possono peggiorare le manifestazioni psoriasiche ed è quindi opportuno stabilire con il proprio medico l’approccio migliore da seguire.
A COSA FARE ATTENZIONE?
Di fondamentale importanza per chi è affetto da psoriasi è discutere con lo specialista le eventuali interazioni tra sole e trattamento farmacologico in corso: è infatti possibile che alcune terapie siano fotosensibilizzanti e vadano quindi interrotte o accompagnate da particolari cautele durante i periodi di esposizione solare prolungata. D’estate, inoltre, i farmaci biologici vanno conservati in frigorifero.
Indipendentemente dal sole, scoprendo maggiormente la superficie cutanea, è poi valida l’accortezza di evitare traumatismi : qualsiasi trauma di tipo fisico, come ferite o colpi accidentali, ustioni, o anche il semplice grattamento, può infatti provocare, anche a distanza di una o due settimane, la comparsa di chiazze psoriasiche esattamente nelle sedi interessate dall’evento. A tal fine si suggerisce anche di cercare di prevenire le punture d’insetto con l’uso di repellenti, facendo ovviamente attenzione che i prodotti non contengano sostanze irritanti, per non passare “dalla padella alla brace”.
Se si passano molte ore in ufficio o in altri ambienti rinfrescati con condizionatori, poiché questi tendono a rendere l’aria più secca, condizione che peggiora psoriasi e dermatite atopica, è importante mantenere il giusto grado di idratazione della cute bevendo molta acqua e abbondando con emollienti per uso topico. Anche l’alimentazione svolge un’azione di rilievo. Cogliamo l’occasione, quindi, per consumare con abbondanza frutta e verdura di stagione e per seguire i dettami della dieta mediterranea.
CINQUE CONSIGLI PRATICI
- non farsi prendere dalla “frenesia” di curarsi con il sole,mantenendo una certa prudenza nelle prime esposizioni, considerato anche che chi soffre di psoriasi non deve applicare le creme a protezione solare;
- iniziare l’esposizione al sole in primavera, in questa stagione infatti i raggi UV sono efficaci ed è più agevole stare esposti al sole perché l’aria è più fresca;
- i bagni di mare sono consigliati, per via dell’azione decapante (cioè che favorisce il distacco delle lamelle della psoriasi) dell’acqua salata;
- nel caso sia stata prescritta, ricordare di sospendere l’applicazione del catrame minerale, che è un fotosensibilizzante;
- non farsi condizionare dall’eventuale presenza di psoriasi residua ed esporsi liberamente, anche in presenza di altri.