L’estate e le vacanze possono rappresentare una buona occasione per mettere a fuoco il problema dell’eccessivo utilizzo di tablet e smartphone da parte dei figli. E per avviare un dialogo costruttivo tra adulti e bambini, superando le distanze generazionali ed evitando che i primi diano esempi scorretti.
Si sa, gli adolescenti di oggi sono sempre più dipendenti dai social, iniziano a navigare in rete troppo presto (a 11 anni ricevono il primo smartphone), frequentano siti pornografici (un ragazzo su cinque), e vivono quotidianamente episodi di cyberbullismo (più di uno su 10). E i genitori ignorano la maggior parte dei pericoli del web.
Il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, 1 su 4 (25%) è sempre online, quasi 1 su 2 (45%) si connette più volte al giorno, 1 su 5 (21%) è afflitto da vamping: si sveglia durante la notte per controllare i messaggi arrivati sul proprio cellulare. Quasi 4 su 5 (78%) chattano continuamente su WhatsApp.
Uno su 2 (48%) dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, età minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve in dote uno smartphone mediamente a 11 anni. Prima delle chiavi di casa che arrivano a 12.
Se i ragazzi palesano una dipendenza evidente, non sono da meno mamme e papà. Quattro intervistati su 5 dichiarano di usare i social per comunicare quotidianamente con i propri figli: 68% WhatsApp, 18% altre chat; 1 adulto su 4 (il 22%) soffrire di vamping.
Questi dati dimostrano che e nuove tecnologie e Internet oggi permeano non solo la vita dei ragazzi ma anche delle famiglie e incidono anche su riti e gesti della quotidianità e sui contenuti delle conversazioni familiari.
Quattro ragazzi su 5 (73%) dichiarano di frequentare costantemente siti pornografici e il 28% di loro teme di diventarne dipendente; mentre 1 su 10 (11%) conosce qualcuno che ha fatto sexting: invio di messaggi sessualmente espliciti o immagini inerenti al sesso.
Più di uno su 10 (12%) dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo;
il 32% ha paura di subirlo; mentre il 30% teme il contrario: postare qualcosa che offenda qualcuno senza accorgersene.
I genitori non si rendono conto della gravità della situazione.
I genitori non riescono a dialogare con i figli adolescenti sui comportamenti da tenere.
La rete sta cambiando gli stili educativi e presenta una serie di rischi per i più giovani che vanno dalla pornografia al cyberbullismo, dall’utilizzo dei dati forniti per fini commerciali all’adescamento online.
Il 58% dei genitori non dà alcun tipo di regola ai propri figli sull’utilizzo dei cellulari, questo vuol dire che più della metà dei genitori mette in mano uno strumento ai ragazzi senza accompagnarli e senza regole
Aiutate i ragazzi a trascorrere un’estate d’esplorazione e di modi diversi di stare con le persone in modo reale e non solo virtuale.