La menopausa rappresenta certamente il momento della vita che più preoccupa una donna, in quanto molto spesso viene visto e vissuto come la fine di un percorso a cui non segue più nulla. Tuttavia, se è vero che con la menopausa termina quella ciclicità che caratterizza la femminilità e la possibilità di fare figli, è anche vero che oggigiorno la donna vive almeno un terzo della propria vita in questa fase e con molte cose ancora da fare.
La menopausa fisiologica (naturale) si verifica in genere tra i 46 e i 55 anni e deve essere distinta da quella iatrogena, secondaria cioè ad interventi chirurgici o a terapie.
La menopausa, segnando la fine della capacità riproduttiva, rappresenta un periodo molto delicato che viene vissuto e affrontato in modo diverso da ciascuna donna, ma che ha come comune denominatore una maggior vulnerabilità non solo fisica, ma anche psico-emotiva.
Gli ormoni, in particolare il crollo estrogenico, hanno un ruolo determinante in tal senso, comportando alterazioni a livello del metabolismo osseo, lipidico e glucidico che incrementano il rischio di osteoporosi, malattie cardio-/cerebro-vascolari, diabete, sovrappeso e obesità.
Perché entriamo in menopausa?
Tutte le donne nascono con un numero limitato di cellule uovo (ovuli) fecondabili: oltre a quelle che degenerano spontaneamente, vi sono quelle che vengono rilasciate in fase ovulatoria ogni mese a partire dalla pubertà. Si entra quindi nella cosiddetta fase di menopausa quando, andando avanti con l’età, tutti gli ovuli si esauriscono e la donna non è più fertile. In più, con l’avanzare del tempo, anche i livelli di ormoni femminili necessari per far maturare una cellula uovo e consentire la gravidanza diminuiscono gradualmente fino alla completa cessazione dell’attività ovarica e del ciclo mestruale.
Fino a pochi anni fa molte donne consideravano la menopausa quasi una malattia, una visione sbagliata che spesso era favorita da modelli di pensiero e sociali errati. Veniva percepita come un cambiamento importante ma negativo nella vita di una donna, il momento in cui si diventava vecchie e la paura di non essere più donna come prima era tale da portarle ad affrontarla malissimo, soprattutto dal punto di vista psicologico.
Quando la menopausa si instaura prima dei 40 anni si parla di menopausa precoce, una condizione in cui i sintomi e i disturbi appena descritti sono generalmente più intensi e fastidiosi rispetto alla norma.
La causa più comune di menopausa precoce è la rimozione chirurgica delle ovaie, che si rende necessaria, ad esempio, in presenza di cisti o tumori ovarici.
Salvo poche eccezioni, in cui la donna smette semplicemente di avere il ciclo mestruale da un mese con l’altro entrando in menopausa quasi senza accorgersene, per la maggior parte delle donne l’ultima mestruazione vera e propria è preceduta da un periodo di irregolarità mestruale e di disturbi vari che caratterizzano la “premenopausa“. Questa fase può durare dai 3 ai 5 anni prima della menopausa definitiva.
Già alcuni antichi testi cinesi facevano riferimento alla premenopausa e a questi cambiamenti nella vita di una donna, a partire da “6 volte 7 anni”, cioè proprio intorno ai 42 anni di età.
Le manifestazioni che lo caratterizzano variano da una donna all’altra, in termini di frequenza, intensità e durata, e comprendono:
- Alterazione del ritmo mestruale: il ciclo tende ad accorciarsi/allungarsi con ritardi protratti fino a periodi di silenzio mestruale della durata anche di alcuni mesi; le mestruazioni possono essere più abbondanti/scarse; comparsa di perdite intermestruali (spotting). Tali alterazioni si accompagnano a ovulazione irregolare e ridotta fertilità.
- Peggioramento dei sintomi premestruali: possono aumentare la ritenzione idrica, il peso in fase premestruale, il senso di gonfiore; possono inoltre accentuarsi l’irritabilità, il “bisogno” di cibi dolci, il nervosismo.
- Disturbi del sonno: risvegli frequenti
- Difficoltà di controllo del peso corporeo: è caratteristico l’incremento di grasso a livello addominale.
- Instabilità emotiva: repentini cambiamenti del tono dell’umore, non necessariamente provocati da fattori scatenanti.
- Vampate di calore: improvvisa sensazione di calore intenso, tipicamente localizzato al volto, al collo e al torace, seguita da profusa sudorazione e spesso accompagnata da tachicardia, incremento dei valori di pressione arteriosa, vertigini e nausea.
- Secchezza vaginale: dovuta alla progressiva riduzione della “naturale” lubrificazione vaginale, si manifesta con prurito, bruciore, dolore spontaneo e/o durante il rapporto sessuale.
Oltre ai sintomi della menopausa, indubbiamente ci sono cambiamenti fisici, emotivi e relazionali.
Con l’arrivo della menopausa, il corpo si modifica ed è possibile che ci sia un aumento di peso accompagnato da una modificazione della distribuzione del grasso corporeo. Questi cambiamenti possono portare la donna a non riconoscersi nei canoni estetici a cui era abituata e, di conseguenza, a retrarsi dall’intimità perché non si sente più desiderabile.
Oggi una donna a 50 anni è ancora giovane e molto attiva sia socialmente, sia nel lavoro, sia sessualmente. L’allungamento della vita media negli anni ha infatti permesso di spostare sempre più in là nel tempo l’arrivo della vecchiaia. La visione popolare della menopausa coincide così con una nuova fase della vita che può durare a lungo e che precede almeno di una quindicina d’anni la vecchiaia.
Affrontare la sessualità in menopausa con serenità e curiosità significa imparare a conoscere un cambiamento che non è solo femminile, ma della coppia. Richiede un’evoluzione di entrambi i partner verso una ricerca di sensazioni e stimolazioni differenti e nuove, non più rivolte alla procreazione e all’atto penetrativo, ma alla conoscenza e all’amplificazione di sensazioni corporee cui si impara ad abbandonarsi reciprocamente.
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